CONCORSO
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2011
Pellicola fuoriuscita dalla macchina del tempo. Se i film segmentano e selezionano il proprio pubblico nel momento in cui scelgono quali caratteri mettere in scena e in che maniera, io mi domando con raccapriccio chi sia il pubblico di Un été brulant.
Storia di due coppie, di cui una in difficoltà tali che condizionerà l'equilibrio dell'altra. Tutti un po' artisti (chi più fortunato chi meno) tutti comunque ricchi e senza particolare bisogno di lavorare. Tutti bohémien d'accatto, attaccati ad un concetto presessantottino di "rivoluzione". Rivoluzione comunista s'intende.
Senza vergogna Garrel racconta di personaggi (lo preciso: che agiscono ai giorni nostri) che fanno discorsi in cui si dicono: "Se non sei per la rivoluzione allora sei reazionario e i reazionari stanno coi fascisti", che se la prendono con Sarkozy quando, in una scena che non c'entra nulla, vedono alcuni uomini di colore arrestati (chiaramente non si sa se ci fosse un motivo o meno) e che nel momento di massima trasgressione dicono: "Forse non sono comunista. Mi interessa solo dipingere e amare".
Insomma un film godardiano degli anni '60 privo di quegli elementi che lo rendono interessante, cioè privo di Godard e fuori dal contesto di quegli anni.
Operazione nostalgia si potrebbe dire (e comunque non si dovrebbe perchè il film è ambientato nella modernità) ma questo non salverebbe il film dal suo guaio maggiore: la sua sconfinata lentezza a fronte di una totale mancanza di invenzioni visive o idee filmiche. Tutti i personaggi lavorano nel cinema (ci sono almeno un regista, un aiuto regista e due attori) e c'è anche un film nel film ridicolissimo (forse l'unica cosa voluta) ma di cinema serio nemmeno a parlarne. Il fatto che stia in concorso è il solito "mistero".
3 commenti:
Garrel è un regista ai limiti dell'insopportabilità, fra sterili esercizi di stile e (come sottolinei) nouvelle vague fuori tempo massimo. "Les amants réguliers" e "La frontière de l'aube" erano micidiali...
togli ogni minima voglia di vederlo...:-)
meno male
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