Se c'è qualcosa che costituisce il "rimosso" del racconto che si fa in rete è l'attualità. Saturati gli altri media, la rete, o perlomeno quella sua parte che produce audiovisivo seriale, ne rimane immune, rifugiandosi in quel fantastico che televisione o cinema italiano snobbano, nel demenziale spinto, nell'immaginario o anche nel poliziesco e nell'azione. La produzione audiovisiva per internet italiana fin dalla sua nascita sembra insomma voler prendere con forza le distanze dai parenti più ricchi rifiutando in primis due componenti: il dramma (o meglio il melodrammatico) e l'impegno.
Job/Sick va contro almeno uno di questi due principi.
Si tratta di una webserie ideata (e per larga parte scritta e diretta) da Eros Tumbarello e Beatrice Miano, che come già faceva la webserie americana INST MSGS, utilizza come spunto narrativo le informazioni trovate online. Nel caso specifico si tratta di annunci di lavoro paradossali, messi in scena dal duo con la collaborazione di amici (il budget, semplicemente, non esiste ma il risultato non ne risente troppo, anzi).
Arrivata al quarto episodio (postati circa ogni 15 giorni) e priva di un proprio sito ma saldamente radicata su una pagina Facebook attiva anche tra un episodio e l'altro con un continuo postare di annunci lavorativi malati, la webserie non fa molto per essere notata e le visualizzazioni lo mostrano bene. È un peccato, le potenzialità commerciali ci sono, come anche le intuizioni più alte.
Infatti, curiosamente, a dare la linea interpretativa ci pensa il PROMO, cioè il primo video messo online sul canale Job/Sick, che è più lungo dei singoli episodi e mette in scena la visione che gli autori hanno del mondo del lavoro.
Ovviamente il punto di forza di Job/Sick vuole essere il doppio livello di lettura della realtà.
1 commento:
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