Dopo il maggio del 1968 alcuni studenti francesi contagiati dalla febbre politica vivono storie d'amore, cercano di fare qualcosa, sognano una vita da artisti.
L'idea del film è raccontare cosa successe nel 1968 senza mostrarlo, raccontarne l'eredità per spiegarne il significato, non soffermarsi sui dettagli della realtà per cogliere la stratificazione delle idee, l'ubiquità dell'influenza. E proprio perchè questi sono i presupposti era lecito attendersi molto di più da Qualcosa nell'aria.
Olivier Assayas sceglie di abbracciare ogni consuetudine narrativa in materia di '68 e di fonderla con il dolce afflato della nostalgia. Il suo film non intende dire nulla di interessante ma ripetere le banalità sull'idealismo andato unito alla cialtroneria simpatica e tenera dell'esser giovani e innamorati. Ruffianerie per chi non vedeva l'ora di un film sul '68, carezze al pubblico già dalla tua parte e un incredibile vuoto di senso.
Qualcosa nell'aria non vuole avere una visione complessa (che poi vorrebbe semplicemente dire "seria") sulla questione, non vuole affrontare un argomento con il giusto piglio critico o anche solamente mostrare i diversi lati della medaglia, preferisce esaltare con la patina del ricordo, ripetere il già noto e già visto, mettere in scena piccoli quadretti di tenerezza. Lasciando (grazie al titolo e all'ambientazione) che sia lo spettatore ad unire i puntini tra le proteste giovanili e quel che si vede nella storia.
Un film così scontato, gratuito e privo di guizzi ce lo si poteva aspettare dal più medio cinema italiano e invece una volta tanto lo vediamo arrivare anche da nazioni più professionali. Nondimeno il successo critico riscosso anche presso la nostra stampa al festival di Venezia (e ora di nuovo in occasione della sua uscita) mostra che comunque sia ce lo meritiamo.
2 commenti:
ehm, niola niola, sei un dilettante da strapazzo; al di là del fatto che il tuo blogghino è stracolmo di hotlink ai danni di altri siti, una roba proprio da poveracci, e spero che si sparga la voce, ma anche qui come vedi, c'è chi è ricorso a misure specifiche; ti conviene fare una bella ricerca e trovare una soluzione alternativa perchè a breve, sarai tempestato da disclaimer di questo tipo; molti ma molti auguri. Leggi qui per informarti: http://isayblog.com/blog/corporate-blog/hotlinking-e-bandwith-theft-due-pratiche-da-evitare/
grande!
E' gente come te che usa espressioni tipo "dilettante da strapazzo" che mi spinge a continuare
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