Inizia come una versione depressa e ribaltata di Truman - Un vero amico è per sempre il film scritto da Martani, Fusaro e Lupo, e diretto da Antonello Grimaldi. C’è un amico che viaggia per andare a trovarne un altro, di vecchia data, che sta morendo e gli deve dire qualcosa. Quel qualcosa è una richiesta, una che lo fa entrare gradualmente in un intreccio di genere, fatto di una truffa, una somma ingente (3 milioni di euro) e di diverse altre persone che potrebbero essere interessate. Alla coppia si aggiunge poi anche un terzo amico storico, a formare una specie di banda (Michele Riondino, Alessandro Roja, Libero De Rienzo) che somiglia più ad una compagnia, ognuno con i suoi problemi e il proprio carattere.
Restiamo Amici è un film di girandole centrato su un buon Alessandro Roja, carattere bigger than life, bugiardo compulsivo, amico incasinato e affettuoso incapace di dire la verità e di portare ordine nella propria vita. Intorno a lui gli altri “amici suoi” sembrano l’opposto logico di quelli di Monicelli, non persone diverse unite dal fare sempre e comunque squadra, ma dal fatto che sembrano condannati ad avere questi altri intorno a sé e a doverli accettare. È questa l’anticamera dei fallimenti del film, cioè il fatto che non sia mai ben chiaro il sentimento che gli amici provano.
Denso di spiegoni e lo stesso confusissimo nell’incastrare le varie storie che suonano sempre separate, anche quando non lo sono, Restiamo Amici è un film di uomini in crisi soprattutto per la presenza molesta delle donne nelle loro vita. Sembra che le donne complottino contro di loro. Sono isteriche, male intenzionate, prostitute o semplicemente antipatiche, sono di fatto sempre un nemico, anche quando sono le compagne. Di nuovo il pallino di Amici Miei (gli uomini stanno bene con gli uomini), è proposto in modo così maldestra da sconfinare in altro, nella misoginia.
Fatto con il senno di una volta Restiamo Amici è un film che anche al di là delle sue difficoltà a dispiegare una storia in maniera appassionante suona subito vecchio, con il suo doppiaggio di alcuni comprimari fatto con le voci dei doppiatori degli attori americani (era dai film dei Vanzina che non si sentiva!). Vittimista nel trovare sempre scusanti al carattere dei personaggi nelle loro famiglie, in come sono cresciuti o nel loro ambiente. Apertamente imbarazzante da guardare quando tira le fila della trama, si apre al genere e cerca un po’ di azione e conflitto con i nemici. Alla fine davvero non si sa come poterlo prendere, da che verso lo si possa approcciare. Anche una colonna sonora povera e scollata dalle scene sembra complottare per impedire al film di essere godibile.
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