Nell’eterno correggere il finale di Il Brutto Anatroccolo per fare nuove storie che caratterizza la narrazione per l’infanzia contemporanea, questa volta sono dei pupazzi fallati i protagonisti, variazione molto più pavida dei brutti di Nightmare Before Christmas (perché non così brutti e il loro mondo di scarti non è così “di scarti”).
Questi pupazzi fallati vengono buttati da un sistema automatizzato di produzione pupazzi ma tramite uno stratagemma di uno di loro (il loro Cesare) finiscono in una specie di isola. La meccanica e l’architettura del tutto è abbastanza astrusa e diventa ancora più escheriana quando i pupazzi decidono di risalire il tubo che li ha condotti lì, finendo in un altro regno ancora, ma non si capisce bene passando dove e come, secondo quale logica, per poi fuoriuscire un’altra volta (questa volta però dalla porta giusta) verso il mondo libero.
Sono pupazzi che vivono un’esistenza devota ad un padrone che devono ancora incontrare, la loro missione è servire un bambino che li ami, cosa impossibile per i fallati che non usciranno mai dalla fabbrica (che comprende la loro suddetta isola, ma come detto è complicato). Si collocano quindi solo un gradino più vicino ai cuccioli del canile rispetto ai giocattoli di Toy Story nella scala del pietismo (non hanno quel coraggio e quell’intraprendenza di andare a conquistarsi il proprio destino). Del resto tra i bambini che vediamo inizialmente come esempio di amore verso i pupazzi distinguiamo anche Boo, la bambina di Monsters & Co., solo un po’ più crescita. È questo un film Disney? No, è una co-produzione tra Canada, Stati Uniti e parecchia Cina (più che altro dalla parte dei soldi e poca nella parte realizzativo/creativa) che ha poche idee e arrivata alla fine rubacchierà anche il finale da Toy Story, a quel punto però sarebbe davvero ingenuo stupirsene.
Per completare il proprio arco il film passerà attraverso un numero sorprendentemente alto di canzoni non particolarmente memorabili e soprattutto attraverso una specie di momento-Benvenuti al Nord, in cui un gruppo di pupazzi di buon cuore ma sguaiati emigrano in cerca di un mondo migliore in un posto in cui ordine, precisione e civiltà sono la regola ma che tuttavia non conosce il contatto umano di cui loro sono portatori.
È la vecchia storia dei brutti di buon cuore, i bastardi che sono più furbi e teneri dei cani di razza, i difettati che sono molto più vitali dei prodotti perfetti di una società ricca (i pupazzi senza difetti indossano una specie di divisa da scuola privata che li colloca a livelli altissimi della gerarchia della moda). L’equazione pupazzi con difetti/poveri non è proprio il massimo ma è pur vero che attribuire al film intenzioni di commento sociale vorrebbe dire sovrastimarlo.
Post più popolari
-
Incurante della piena del Tevere telefono al Cinema Farnese (discretamente vicino al fiume) per sapere se la proiezione delle 20.30 si svolg...
-
POSTATO SU Parlo di questo film solo come pretesto per pronunciarmi contro il cinema sull'olocausto. C'è infatti un problema con i...
-
GIFFONI FILM FESTIVAL CONCORSO (+16) Uccidono, urlano, marciano, conquistano e violentano. Hanno tra gli 8 e i 17 anni, sono i ragazzi solda...
-
Giusto per dire, ora che è passato un po', che io sono per il carcere. Che poi lo dico con le lacrime agli occhi, ma non posso passare s...
-
Doomsday praticamente sarebbe 28 Giorni Dopo che incontra Fuga Da New York, che incontra Mad Max che incontra L'Armata Delle Tenebre. U...
-
POSTATO SU L'idea non era niente male, quella cioè di guardare cose facilissime da giudicare senza giudicarle. Raccontare delle disavve...
-
POSTATO SU E' noto a chi frequenta questo blog il mio muccinismo, la mia incondizionata adesione a quel modo di fare film, di mettere i...
-
POSTATO SU La verità è che certi film non andrebbero recensiti, come non si recensiscono certi libri. Che senso ha fare la recensione del l...
-
E così niente oscar per Gomorra ... E nonostante l'anno scorso l'Accademy abbia fatto ammissione di colpa per non aver incluso nel...
-
A due anni di distanza dalla prima serie arriva in tv la seconda stagione dell'Ispettore Coliandro, creatura di Lucarelli e dei Manetti ...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.
Nessun commento:
Posta un commento