Non dev’essere stato facile scrivere, pensare e immaginare un altro film dopo il successo incredibile di Your Name. Forse anche per questo Weathering With You è molte cose che Your Name non è: ha un concept più semplice, un intreccio molto più diretto e, sempre relativamente alle ripetizioni e alla confusione delle trame di Makoto Shinkai, più semplice. Questo significa che Weathering With You è sicuramente narrativamente meno ambizioso del film precedente e, forse anche per questo, più riuscito.
Ma se narrativamente osa di meno, questo non è vero anche visivamente. La Tokyo in cui arriva il protagonista è sommersa da una pioggia continua, interminabile, senza precedenti. È una città vasta, complessa e piena di dettagli nei totali come nei piani ravvicinati, raramente vediamo un ambiente più di una volta e l’impressione è che la mappa del disegnato sia immensa. Il dettaglio maniacale di stazioni, treni, strade, sopraelevate, grattiacieli, neon e via dicendo ricorda in certi punti le illustrazioni. Ma anche le tipiche nuvole di Shinkai, sempre presenti nelle sue inquadrature con il cielo di sfondo, acquistano in complessità e in realismo (quando serve) o in astrazione (quando il film si apre totalmente al fantastico) e finiscono per ricordare il Castello Nel Cielo di Laputa.
Tutto questo serve a Shinkai per raccontare dell’incontro di due ragazzi nella grande metropoli, lui per l’appunto nuovo a Tokyo, scappato dalla provincia, al lavoro in un giornale online di occulto, e lei, che a quanto pare controlla il meteo e pregando riesce a far tornare il sole per un po’ tempo in un luogo particolare.
Non è certo un film sui cambiamenti climatici, anche se rappresenta una degenerazione della maniera in cui si comporta la natura. Non c’è mai un intento politico in Shinkai, nemmeno in metafora, semmai questo film corre in parallelo ad uno scenario sempre più raccontato e temuto. Lo fa con l’inguaribile positivismo spropositato del suo autore (uno dei segreti del suo successo), uno che rende i suoi film spesso innocui e che a differenza di quello di Miyazaki non è mai minacciato di essere sporcato dall’oscurità ma sposa l’inguaribile ottimismo e ingenuità dei suoi protagonisti. Ne gode la parte melodrammitca della trama, che inevitabilmente scoppierà anche questa volta grazie ad una forza superiore apparentemente inarrestabile che ha creato l’occasione per l’amore e che poi lo impedirà.
Shinkai non si farà sfuggire nessuna delle occasioni kitsch fornite dalla trama. Non mancherà di far confondere l’onnipresente pioggia alle lacrime sul volto dei protagonisti, non risparmierà in montaggi musicali su canzoni facili facili, né infine si proibirà il sempre valido abbraccio nel cielo. È il suo stile, tuttavia nonostante il film sia più centrato e a fuoco di Your Name rimane il problema di un racconto artificiosamente confuso senza che questo serva a niente, una versione tecnicamente clamorosa e narrativamente sempliciotta delle potenzialità evocative dell’animazione giapponese.
Post più popolari
-
POSTATO SU E' talmente particolare il modo di lavorare, concepire e realizzare le sue opere che alla fine un film rimestato e rielabora...
-
GIFFONI FILM FESTIVAL CONCORSO (+16) Uccidono, urlano, marciano, conquistano e violentano. Hanno tra gli 8 e i 17 anni, sono i ragazzi solda...
-
Sento già il profumo delle grandi litigate.
-
Giusto per dire, ora che è passato un po', che io sono per il carcere. Che poi lo dico con le lacrime agli occhi, ma non posso passare s...
-
Fuori Vena viene presentato come selezionato al 58° Festival di Locarno e vincitore del 23° Sulmona Film Festival. Addirittura sul pressbo...
-
Non l'ho mai fatto ma mi espongo ora per tre blog di cinema che mi piacerebbe vedere nella cinebloggers connection (ma ora che ci penso...
-
Cellulite e Celluloide - Il podcastIl consueto podcast settimanale della trasmissione in onda su RadioRock (106.600 FM) ogni sabato alle 17, che vede ai microfoni oltre a Pri...
-
Se n'è già parlato molto e siamo quasi tutti daccordo che questo trailer non è granchè, ma mi sembra assurdo pensare di giudicare la riu...
-
Raramente durante un film ho riso così tanto senza il consenso dell'autore. Ci sono stati dei momenti di risata fragorosa, di quelli che...
-
Nonostante credessi il contrario mi sono reso conto subito che più che seguire la scia delle ultime commedie pure ( Fratello Dove Sei , Prim...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.
Nessun commento:
Posta un commento