Fuori il regista che viene dal mondo degli effetti speciali Robert Stromberg e dentro il norvegese che ha diretto I Pirati Dei Caraibi - La Vendetta di Salazar (Joachim Ronning). Ma non solo. Non più la sola Linda Woolverton (storica sceneggiatrice Disney) alla scrittura, ma anche due penne da Transparent ovvero Noah Harpster e Micah Fitzerman-Blue. Con questi cambi la Disney vorrebbe ampliare lo spettro di Maleficent, creare un mondo più grande, elaborare la backstory di Malefica e ovviamente aumentare la mitologia. Da dove viene? A che razza appartiene? Conosce il proprio passato?
E se già sul primo film si potevano avere delle riserve, il secondo non fa che confermare quanto poco questo tocco si adatti all’universo di La bella addormentata nel bosco e quanto tutto sembri forzato.
L’idea qui è molto chiara: nel sequel si punta tutto sulle fazioni. Gli umani contro le creature del bosco, uno scontro fomentato dalla regina madre di Filippo, acidamente convinta che ogni altra razza vada eliminata. La metafora è classica e semplice, quella dei regimi totalitari, con tanto di pura strage di massa (edulcorata, sistemata e “disneizzata”) nella scena della chiesa e dell’organo. Michelle Pfeiffer, nuovo acquisto funzionale a questo tema, è anche troppo perfetta e in parte per un cast che invece sembra sempre stare altrove. Elle Fanning è distante e ben poco calata in un ruolo che (forse omaggio all’originale) non ha nessuna personalità né alcun appeal. Angelina Jolie che invece dovrebbe avere il carisma del grande villain e la capacità di ribaltarlo per un ruolo protagonista eppure non si sbilancia, non rischia e pare non avere nessuna idea di come interpretare questo personaggio (per la seconda volta).
Di certo il film passa molto tempo a mostrarci le sue creazioni digitali. Ronning è innamorato del world building, della mitologia e dello stupore di vedere alberi camminare, animaletti animati e creature simpatiche. Lo stupore che il film profonde nei confronti di questi creature e la maniera in cui gli concede passerelle e inquadrature che le ammirano sembra quello dei primissimi film che potevano permettersi simili effetti. Solo che sono almeno 20 anni che la costruzione di mondi digitali è una regola nei grandi blockbuster e quello di Maleficent - Signora del male non è diverso dagli altri, anzi semmai vive di un immaginario abbastanza scontato e ordinario.
A questo punto il film potrebbe regalare semplicemente una buona storia con i personaggi a disposizione, tuttavia l’impressione è che ci sia ben poca precisione e coerenza nella sceneggiatura di Woolverton, Harpster e Fitzerman-Blue. È più importante per loro avere una scena ad effetto in cui Malefica blocca a mezz’aria un gatto che la sta per attaccare che considerare che con quella prontezza e quei poteri potrebbe fermare ogni freccia a lei diretta ed essere impossibile da prendere di sorpresa. Sono più interessati all’effetto melodrammatico che alla logica interna del film, altrimenti non farebbero sacrificare un personaggio quando bastava attaccare l’unico nemico nella stanza. L’importante per Maleficent - Signora Del Male è sostanzialmente la scena ad effetto e non costruirla come merita perché non sia solo un’emozione momentanea.
È facile dire che non è per questo tipo di precisione che si guarda un film come Maleficent - Signora del male, ma è pur vero che la medesima poca precisione e cura messa in questi dettagli si trasferisce a praticamente ogni ambito del film.
Post più popolari
-
E' parecchio che mi gira in testa il pensiero che i grandi film forse facciano più danni che altro, perchè diventano degli standard dai ...
-
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (id., 2017)
di Martin McDonaghCONCORSO MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA C’è stato un fatto efferato, una ragazza è stata bruciata e violentata, ma a quanto pare non si... -
Non ho mai amato particolarmente i film di D'Alatri , benchè gli riconosca una cera abilità non mi sono mai lasciato affascinare nè dai ...
-
PANORAMA BERLINALE 2013 PUBBLICATO SU Gli attivisti di oggi non stanno per strada, stanno su internet. Simon Klose ha seguito nei 5...
-
A quasi 8 mesi dal suo lancio Flop Tv non va benissimo. Almeno per quanto riguarda i numeri sviluppati in rete (i video del sito sono poi ma...
-
Victor - La Storia Segreta del Dott. Frankenstein (Victor Frankenstein, 2015)
di Paul McGuiganCome tutti i numerosi adattamenti di storie note che stiamo vedendo in questi anni, anche Victor Frankenstein muta il proprio genere. Que... -
POSTATO SU Da un po’ Spike Lee sta ampliando i suoi orizzonti. Si pensava che Inside Man fosse un lavoro alimentare, una concessione ai g...
-
Quello che è lecito aspettarsi da un film che porta al cinema un personaggio di successo della comicità televisiva è divertimento, poche pre...
-
Hitman è un film da paesani. Nè più nè meno. E per paesani non intendo la gente che viene dai paesi ma lo stereotipo mentale che un uomo di...
-
I guardiani della galassia (Guardians of the galaxy, 2014)
di James GunnChe in James Gunn ci fosse più di quel che appariva dai film Troma di fine anni '90 era evidente per chi avesse amato Super e per chi c...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.
2 commenti:
Be', che dire, dopo anni commento un film al quale ho lavorato. Sono andato a vederlo aspettandomi la tamarrata pazzesca,e invece devo dire che quantomeno è un film "innocuo". Non posso neanche dire di essermi annoiato.
Vedendo la produzione da dentro gli effetti visivi credevo che ci fosse molto cattivo gusto e design eccessivi, ma poi gli effettivi minuti in cui certe cose sono a schermo sono pochi e la cosa si ribilancia un po'.
Gli environment sono un po' blandi, le creaturine forse un po' ordinarie. Tutte le ali a schermo sono in CG, e sinceramente sono tra le migliori mai fatte.
beh, che onore
comunque si non è che siano fatti male ma come dici sono di cattivo gusto e un po' kitsch, soprattutto derivativi di altri immaginari
e poi c'è un limite a quanto poco ti puoi inventare di originale per una trama
Posta un commento