Un gioiello misconosciuto questo Adua e le compagne. Film di stampo tardo neorealista (ma tardo tardo) al limite tra il pasolinismo e lo stile (solo estetico) della commedia all'italiana. E' la storia delle tentata redenzione di un gruppo di puttane che lavorano in una casa chiusa e, al momento in cui queste vengono chiuse per legge, decidono di aprire una trattoria per poi poter ricominciare la loro solita e redditizia attività al piano superiore, libere da magnaccia e proprietari. Ma al primo scoglio (ottenere la licenza per aprire il locale) devono chiedere un favore, una raccomandazione al commendatore di turno, un ex-cliente, il quale sccetta unicamente a patto di diventare proprietario e prendersi un utile di un milione al mese sulle loro prestazioni extra. Una volta avviata tra mille difficoltà la trattoria le ragazze non vogliono tornare a fare le puttane, si sentono redente, vedono il miraggio di una vita rispettabile ormai vicino e possibile, ma la stretta del magnaccia è troppo forte, loro alzano la testa e gli viene tolto tutto fino a costringerle a tornare in strada.
Ma Adua e le compagne è più di questo, va' nettamente oltre la trama. E' un racconto di vita come solo nell'italiana degli anni '50-'60 si sapeva fare, il racconto di un gruppo di ragazze e dei loro sogni. Se proprio si deve trovare un paragone lo si può fare con Piccole Donne, ognuna con la sua psicologia, ognuna rappresentate un carattere diverso (l'autoritaria, la responsabile, l'ingenua ed il maschiaccio), ognuna un modo diverso di vivere la propria condizione, la propria sessualità e ognuna in cerca di qualcosa di più che per nessuna arriverà. La narrazione è perfetta, il film è pieno di idee e si avvale di un fantastico Marcello Mastroianni come comprimario. Il personaggio di Adua poi è complesso sfaccettato e colmo di un'emozionalità che raramente si trova. Una piccola perla.
Ma Adua e le compagne è più di questo, va' nettamente oltre la trama. E' un racconto di vita come solo nell'italiana degli anni '50-'60 si sapeva fare, il racconto di un gruppo di ragazze e dei loro sogni. Se proprio si deve trovare un paragone lo si può fare con Piccole Donne, ognuna con la sua psicologia, ognuna rappresentate un carattere diverso (l'autoritaria, la responsabile, l'ingenua ed il maschiaccio), ognuna un modo diverso di vivere la propria condizione, la propria sessualità e ognuna in cerca di qualcosa di più che per nessuna arriverà. La narrazione è perfetta, il film è pieno di idee e si avvale di un fantastico Marcello Mastroianni come comprimario. Il personaggio di Adua poi è complesso sfaccettato e colmo di un'emozionalità che raramente si trova. Una piccola perla.
5 commenti:
questo è il classico film di cui Tinto Brass fa il remake prima o poi...
P.S. Di la verità... Tu NON hai letto Piccole Donne vero???? Mi rifiuto di crederlo...
Ero piccolo e andavo ad una scuola di suore..... MI HANNO COSTRETTO LO GIURO!!! LO GIURO IO NON VOLEVO E PIANGEVO PIANGEVO!!!! MA E' STATO TUTTO INUTILE!! E NON RIESCO PIU' A DIMENTICARLO!!!!
diamine... e vabbè dai l' ho letto anch' io... Non dirlo a nessuno però... mi vergogno....
questo film l'ho visto tanto tempo fa....nn lo ricordavo più. ma ne ricordo la costruzione perfetta. piccole donne nn è così brutto. se hai 8 anni.
io l'ho visto tempo fa in tv, ed ho trovato le interpreti anche brave. Adua poi è proprio un bel personaggio. E credo che il paragone con piccole donne... "ci azzecchi" ;)
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