Ultimo film del regista francese che decide di operare una riflessione sul valore del denaro e le conseguenze della sua prensenza nel mondo.
Il denaro sarebbe il male primario, quello che spinge un onest'uomo a diventare leadro e omicida, ciò che fa leva sulla parte peggiore di ogni persona, il male supremo insomma.
Già lo spunto non è proprio il massimo dell'intrigante, la realizzazione poi mi è risultata particolarmente fastidiosa. Bresson infatti opta per una messa in scena antipanica, dove gli attori recitano tutti con stile monocorde, si muovono pochissimo se non per gesti essenziali e ogni azione è stilizzata, fissata nel tempo come una fotografia. Espressioni facciali quasi azzerate per il massimo della freddezza e impersonalità. Una scelta che ha anche il suo corrispettivo fotografico. Colori scialbi, inquadratura parziali di mani, piedi, busti e (chiaramente) una forte presenza in primo piano delle banconote.
Alla fine tuttavia la strategia antipanica o finto documentaristica si limita alla freddezza superficiale e il racconto che vorrebbe essere morale è solo reale, molto didascalico e poco cinematografico.
Il denaro sarebbe il male primario, quello che spinge un onest'uomo a diventare leadro e omicida, ciò che fa leva sulla parte peggiore di ogni persona, il male supremo insomma.
Già lo spunto non è proprio il massimo dell'intrigante, la realizzazione poi mi è risultata particolarmente fastidiosa. Bresson infatti opta per una messa in scena antipanica, dove gli attori recitano tutti con stile monocorde, si muovono pochissimo se non per gesti essenziali e ogni azione è stilizzata, fissata nel tempo come una fotografia. Espressioni facciali quasi azzerate per il massimo della freddezza e impersonalità. Una scelta che ha anche il suo corrispettivo fotografico. Colori scialbi, inquadratura parziali di mani, piedi, busti e (chiaramente) una forte presenza in primo piano delle banconote.
Alla fine tuttavia la strategia antipanica o finto documentaristica si limita alla freddezza superficiale e il racconto che vorrebbe essere morale è solo reale, molto didascalico e poco cinematografico.
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