E' partita la monumentale impresa di Google.
Da ieri è partito seriamente (a livello ufficiale già era partito ma non c'era praticamente nulla) Google Books.
Al momento sono indicizzati tantissimi libri fuori da diritto d'autore, si possono dunque leggere online, consultare e scaricare in formato PDF opere come la Divina Commedia. Assolutamente gratis.
La qualità delle pagine (che sono scannerizzate) non è eccelsa, ma ci si accontenta visto che l'obiettivo è la ricerca di informazioni e non tanto la piacevole lettura di un libro.
Questa operazione assolutamente folle e degna di un personaggio di Werner Herzog (o di Herzog stesso) se portata in porto (Google continua a combattere per il suo diritto (??) di indicizzare anche opere sottoposte al diritto d'autore in nome del fair use di quelle opere) rischia di essere uno dei più grandi cambiamenti nella cultura moderna dall'invenzione della stampa a caratteri mobili.
Si tratta di rendere possibile la ricerca dentro milioni di libri, e se il problema della società moderna (problema di ordine culturale) è che si ritrova una mole di studi e materiale impossibile da tenere sotto controllo, in questo modo diventerebbe possibile tutta un'altra dimensione di studio.
Al momento uno studio approfondito sui Cultural Studies necessita di una lettura dei libri dei suoi autori più importanti, più tutti i libri dedicati ai cultural studies, più i libri che si occupano delle teorie della comunicazione più in generale, ma non è possibile fare una vera ricerca per tutti i libri che magari ne parlano solo incidentalmente o che sono male archiviati o che non hanno elementi chiave nel titolo. Ad ora le ricerche bibliografiche avvengono infatti principalmente per autore o titolo, tutti gli altri metodi (per macro argomenti) servono a poco.
L'utilizzo di uno strumento come Google Books renderebbe possibile trovare tutte le opere che parlano dei cultural studies anche in una pagina sola, sarebbe possibile esaminare ogni contributo e scoprire che autori importanti ma insospettabili ne hanno parlato.
Da ieri è partito seriamente (a livello ufficiale già era partito ma non c'era praticamente nulla) Google Books.
Al momento sono indicizzati tantissimi libri fuori da diritto d'autore, si possono dunque leggere online, consultare e scaricare in formato PDF opere come la Divina Commedia. Assolutamente gratis.
La qualità delle pagine (che sono scannerizzate) non è eccelsa, ma ci si accontenta visto che l'obiettivo è la ricerca di informazioni e non tanto la piacevole lettura di un libro.
Questa operazione assolutamente folle e degna di un personaggio di Werner Herzog (o di Herzog stesso) se portata in porto (Google continua a combattere per il suo diritto (??) di indicizzare anche opere sottoposte al diritto d'autore in nome del fair use di quelle opere) rischia di essere uno dei più grandi cambiamenti nella cultura moderna dall'invenzione della stampa a caratteri mobili.
Si tratta di rendere possibile la ricerca dentro milioni di libri, e se il problema della società moderna (problema di ordine culturale) è che si ritrova una mole di studi e materiale impossibile da tenere sotto controllo, in questo modo diventerebbe possibile tutta un'altra dimensione di studio.
Al momento uno studio approfondito sui Cultural Studies necessita di una lettura dei libri dei suoi autori più importanti, più tutti i libri dedicati ai cultural studies, più i libri che si occupano delle teorie della comunicazione più in generale, ma non è possibile fare una vera ricerca per tutti i libri che magari ne parlano solo incidentalmente o che sono male archiviati o che non hanno elementi chiave nel titolo. Ad ora le ricerche bibliografiche avvengono infatti principalmente per autore o titolo, tutti gli altri metodi (per macro argomenti) servono a poco.
L'utilizzo di uno strumento come Google Books renderebbe possibile trovare tutte le opere che parlano dei cultural studies anche in una pagina sola, sarebbe possibile esaminare ogni contributo e scoprire che autori importanti ma insospettabili ne hanno parlato.
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