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21.9.06

DRM: la strategia della non violenza di Yahoo!

Molto si è discusso ultimamente in questo blog sul problema pirateria e DRM.
Oltre a sostenere (ma questo è facile) che la pirateria è un problema grosso e che i DRM sono la prima soluzione che è venuta in mente all'industria e come tutte le prime soluzioni con tutta probabilità non sarà quella definitiva, sostenevo anche che la cosa buona dei DRM è che sono flessibili e personalizzabili da chi li applica, non impongono cioè delle restrizioni standard ma custom, ognuno proibisce quello che vuole.

I modelli di restrizione sono i più vari da quello iTunes che proibisce praticamente tutto (i file in AAC non si possono copiare, si possono mettere su CD un numero limitato di volte, non si possono convertire e non si possono ascoltare se non su iTunes e iPod) a quello Microsoft (file ascoltabili su molte più piattaforme e limitate possibilità di copia personale) a quello Unbox Amazon (che praticamente consente la visione di film solo su computer), fino al più nuovo quello lanciato da Rhapsody (che dovrebbe consentire l'ascolto dei brani acquistati su qualsiasi device fino a quando l'utente rimane abbonato al servizio).
Il punto è che nessuno vende musica senza DRM perchè le major discografiche e cinematografiche temono la pirateria, temono lo scambio illegale dei file acquistati e quindi le perdite.
Nonostante queste limitazioni la venita online di tracce musicali va bene, iTunes cresce di fatturato di continuo e ormai la coppia music store mp3 player è un must, lo farà Samsung, lo farà Microsoft ecc. ecc. e in più stanno nascendo molti music store indipendenti da Spiralfrog, che si vanno a sommare ai più vecchi Rhapsody e Napster (la cui recente messa in vendita testimonia quanto i pesci più piccoli arranchino).
Tutti sperimentano modalità diverse di DRM o di acquisto (abbonamenti mensili o addirittura sponsorizzazioni pubblicitarie al posto del pagamento degli utenti) in maniera più o meno ragionevole, molto spesso in modi poco pratici. Il peggior esempio è Zune, il music player di Microsoft, che non sarà in grado di leggere i file musicali dei music store che vendono tracce in formato DRM-Microsoft.

Ma nell'altro fronte? C'è qualcuno che sperimenta musica senza DRM? Si.
C'è chi tenta una via completamente diversa come MySpace, che in virtù del suo stato di social network da milioni di utenti prova a distribuire musica indipendente e non senza la mediazione delle major, una transazione economica da chi la musica la fa a chi la compra.
E poi ci sono quelli come AllOfMp3, music store odiatissimo dalle major, che al limite della legalità vende tracce a pochi centesimi di euro senza DRM in virtù di una falla nel sistema legislativo russo (falla che par da poco riparata), e più legali ci sono eMusic (che vende musica indipendente non protetta da DRM) e ora c'è anche Yahoo! che ha già sperimentato la vendita di un singolo di Jessica Simpson senza DRM e ora venderà l'album "Right Where You Want Me" di Jesse McCartney senza alcun DRM, cioè in formato mp3 classico. La loro teoria è che tanto l'album è già disponibile in mp3 sui server p2p, e nemmeno è uscito! Dunque perchè vendere copie con libertà limitata?
Tanto più che poi i modi per rompere i DRM saltano fuori, sia per Apple che per Microsoft infatti esistono software che "liberano" le tracce acquistate.
Quello di Yahoo! è un esperimento è chiaro ma sono tutti molto curiosi di vedere come andrà, di sapere come risponderà il mercato, e quanto interesse ci sia verso la legalità quando non impone limitazioni.

Non è facile battere l'assenza di prezzo e per quanto 10$ sia un prezzo accettabile per un album zero è sempre più appetitoso. Se iTunes quindi lotta con violenza (e qualche risultato lo ottiene), Yahoo! punta alla non violenza, prende atto della forza del nemico (la rete intera) che rompe i DRM e distribuisce i contenuti gratis e a macchia d'olio e cerca di mettersi su un piano più simile ma legale.
Per il momento dunque non si vedono alternative ai DRM ma solamente la loro presenza (in maniera maggiore o minore) o la loro assenza.
Forse la cosa più pratica e intelligente sul fronte della protezione contenuti rimane la modalità dell'iPod Video che benchè incorpori file leggibili solo dall'iPod ha un cavo di connessione che consente di attaccare il lettore Apple a qualsiasi televisore, a questo punto il file senza essere copiato o liberato è visibile su qualsiasi schermo.

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