Sempre più in America le case di produzione si dedicano a film di carattere cristiano. Più in là di un mero trend questa dei film cristiani è una vera e propria exploitation di cui qui già si era parlato quasi 6 mesi fa.
Per exploitation intendo lo sfruttamento selvaggio di un filone cinematografico che fa riferimento ad un pubblico preciso che fino a quel momento era poco sfruttato (cioè che vedeva pochi film).
Il cinema cristiano in più riduce anche di molto i costi di promozione. Basti penare che One Night With The King, tratto da un racconto biblico, senza avere attori di primo piano (solo Omar Sharif e Peter O'Toole ma in ruoli molto marginali) ha raggiunto il 9 posto nella top ten del box office settimanale. E tra poco esce in DVD. Questo senza spendere soldi in promozione ma semplicemente facendo vedere il film a preti, pastori e predicatori per avere la loro approvazione.
Ci pensano questi poi a diffondere il verbo.
Ma questo fenomeno non si ferma solamente a film marginali che fanno l'exploit della vita, anche prodotti dichiaratamente cristiani come La Passione di Cristo e meno come Le Cronache di Narnia hanno fatto risultati stupefacenti al box office in virtù del sottotesto cristiano e dell'approvazione delle chiese locali.
Questa tendenza è chiaramente un effetto collaterale della guerra di religione che l'America sta combattendo e che in pochi anni ha visto il radicalizzarsi delle posizioni di chi si sente minacciato.
Per exploitation intendo lo sfruttamento selvaggio di un filone cinematografico che fa riferimento ad un pubblico preciso che fino a quel momento era poco sfruttato (cioè che vedeva pochi film).
Il cinema cristiano in più riduce anche di molto i costi di promozione. Basti penare che One Night With The King, tratto da un racconto biblico, senza avere attori di primo piano (solo Omar Sharif e Peter O'Toole ma in ruoli molto marginali) ha raggiunto il 9 posto nella top ten del box office settimanale. E tra poco esce in DVD. Questo senza spendere soldi in promozione ma semplicemente facendo vedere il film a preti, pastori e predicatori per avere la loro approvazione.
Ci pensano questi poi a diffondere il verbo.
Ma questo fenomeno non si ferma solamente a film marginali che fanno l'exploit della vita, anche prodotti dichiaratamente cristiani come La Passione di Cristo e meno come Le Cronache di Narnia hanno fatto risultati stupefacenti al box office in virtù del sottotesto cristiano e dell'approvazione delle chiese locali.
Questa tendenza è chiaramente un effetto collaterale della guerra di religione che l'America sta combattendo e che in pochi anni ha visto il radicalizzarsi delle posizioni di chi si sente minacciato.
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