Duello Al Sole si trova all'intersezione di una serie di personalità eccezionali.
E' innanzitutto un film di David O. Selznick, cosa che già di per sè basterebbe a dare un'idea della grandezza di proporzioni dell'opera, produttore-padrone e autore di molti dei film per i quali metteva i soldi (in primis Via Col Vento) e vero ideatore delle atmosfere umide e pittoriche di Duello Al Sole. In seconda battuta ha come regista accreditato King Vidor (altro pezzo da novanta), ma gode poi di una serie di altri grandissimi registi che si sono avvicendati alla direzione di alcune sequenze per i continui capricci del produttore. Si parla fra gli altri di Von Sternberg, Dieterle e Brewer. Senza contare poi la presenza di Jospeh Cotten (un altro di quegli attori che c'è sempre nei film che contano) e Gregory Peck.
Un film dalle ambizioni altissime (un western dai fortissimi toni melodrammatici con protagonista una donna) e dalla riuscita non esattamente all'altezza. Certo rimane assolutamente impressionante per l'uso espressionista del colore e la modernità della trama oltre che l'ambiziosa messa in scena. La storia di erotismo tormentato, di odio e amore dei due protagonisti riesce a superare la morale dell'epoca (e di oggi).
E' giustamente famoso il fiammeggiante finale. Impressionante non tanto per la risoluzione estrema del conflitto passionale che ha animato il film, quanto per la sapienza della messa in scena di una sequenza che dovrà riassumere un film comunicando elementi in forte contrasto. In ogni inquadratura e in ogni scelta si respira odio e amore.
Sapendo della passione che Martin Scorsese nutre per il film è possibile ravvisare molti movimenti di macchina che il grande Martin ha poi fatto suoi. Compreso il suo famosissimo movimento in avanti rapido e secco che qui (non esattamente identico) è anticipato in un paio di occasioni.
E' innanzitutto un film di David O. Selznick, cosa che già di per sè basterebbe a dare un'idea della grandezza di proporzioni dell'opera, produttore-padrone e autore di molti dei film per i quali metteva i soldi (in primis Via Col Vento) e vero ideatore delle atmosfere umide e pittoriche di Duello Al Sole. In seconda battuta ha come regista accreditato King Vidor (altro pezzo da novanta), ma gode poi di una serie di altri grandissimi registi che si sono avvicendati alla direzione di alcune sequenze per i continui capricci del produttore. Si parla fra gli altri di Von Sternberg, Dieterle e Brewer. Senza contare poi la presenza di Jospeh Cotten (un altro di quegli attori che c'è sempre nei film che contano) e Gregory Peck.
Un film dalle ambizioni altissime (un western dai fortissimi toni melodrammatici con protagonista una donna) e dalla riuscita non esattamente all'altezza. Certo rimane assolutamente impressionante per l'uso espressionista del colore e la modernità della trama oltre che l'ambiziosa messa in scena. La storia di erotismo tormentato, di odio e amore dei due protagonisti riesce a superare la morale dell'epoca (e di oggi).
E' giustamente famoso il fiammeggiante finale. Impressionante non tanto per la risoluzione estrema del conflitto passionale che ha animato il film, quanto per la sapienza della messa in scena di una sequenza che dovrà riassumere un film comunicando elementi in forte contrasto. In ogni inquadratura e in ogni scelta si respira odio e amore.
Sapendo della passione che Martin Scorsese nutre per il film è possibile ravvisare molti movimenti di macchina che il grande Martin ha poi fatto suoi. Compreso il suo famosissimo movimento in avanti rapido e secco che qui (non esattamente identico) è anticipato in un paio di occasioni.
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