Una delle cose che preferisco di Woody Allen (e sono tante) è la capacità e la volontà di esplorare cinema diversi, anche antitetici al suo genere canonico ma sempre con un approccio personalissimo, senza mai mancare di esplicitare i suoi riferimenti.
Ombre e Nebbia è, come spesso capita, un film atipico per il regista di New York eppure fondamentalmente e intimamente legato al resto della sua filmografia, l'ennesima variazione di forma sui medesimi contenuti.
Questa volta però Allen riesce ad andare anche più in là del suo solito, raccontando dell'Odissea quasi kafkiana di un misero impiegatucolo vittima delle gerarchie aziendali e di una vita misera, in una nottata in cui tra le ombre e la nebbia si nasconde un serial killer che tutta la cittadina cerca. Una storia volutamente non risolta che ben presto abbandona il pretesto di trama (la caccia al serial killer) per trovare le cose che più interessano a Woody Allen, i rapporti, la casualità della vita e soprattutto il cinema, l'illusione e la magia.
Ombre e Nebbia (fin dal titolo che non parla della trama ma della forma) è un film che più che altro parla di cinema e lo fa mostrando una narrazione non ortodossa a metà strada tra quella europea e quella americana, finge di interessarsi all'intreccio ma poi si spinge decisamente sui rapporti e le vite dei protagonisti che si incontrano casualmente per i vicoli nebbiosi.
Attualmente esiste un cinema migliore di quello complesso, tecnico, personale, profondamente cosciente della storia del cinema e intelligente di Allen? Non credo.
Ombre e Nebbia è, come spesso capita, un film atipico per il regista di New York eppure fondamentalmente e intimamente legato al resto della sua filmografia, l'ennesima variazione di forma sui medesimi contenuti.
Questa volta però Allen riesce ad andare anche più in là del suo solito, raccontando dell'Odissea quasi kafkiana di un misero impiegatucolo vittima delle gerarchie aziendali e di una vita misera, in una nottata in cui tra le ombre e la nebbia si nasconde un serial killer che tutta la cittadina cerca. Una storia volutamente non risolta che ben presto abbandona il pretesto di trama (la caccia al serial killer) per trovare le cose che più interessano a Woody Allen, i rapporti, la casualità della vita e soprattutto il cinema, l'illusione e la magia.
Ombre e Nebbia (fin dal titolo che non parla della trama ma della forma) è un film che più che altro parla di cinema e lo fa mostrando una narrazione non ortodossa a metà strada tra quella europea e quella americana, finge di interessarsi all'intreccio ma poi si spinge decisamente sui rapporti e le vite dei protagonisti che si incontrano casualmente per i vicoli nebbiosi.
Attualmente esiste un cinema migliore di quello complesso, tecnico, personale, profondamente cosciente della storia del cinema e intelligente di Allen? Non credo.
13 commenti:
Ciao.
Ti confesso che Allen fino a qualche anno fa (una decina) non lo comprendevo e non mi piaceva nè come attore nè come regista. Ho dovuto ricredermi con il tempo :-) una cosa che poi mi piace anche dei suoi film è la fotografia.
Un buon non compleanno
Si, la cura che mette nei dettagli a fronte poi di una sceneggiatura che sembra sempre un po' scritta in fretta e furia mentre invece si tratta sempre di piccoli gioielli.
Io devo dire che sono rimasto fulminato da Allen immediatamente, e ho anche cominciato con i suoi film peggiori...
"Attualmente esiste un cinema migliore di quello complesso, tecnico, personale, profondamente cosciente della storia del cinema e intelligente di Allen? Non credo"
quoto
ombre e nebbia è un gran bel film
io sono innamorata di Allen, soprattutto dei suoi film più intimisti, capaci di scrutare l'animo dell'uomo che scopre di essere ancora vivo nel caos che lo circonda. peccato che gli ultimi due film siano un po' sottotono(cmq divertenti) rispetto alla sua onorabilissima filmografia.
Non sono daccordo trovo che gli ultimi due film di Allen siano uno (Match Point) un passo in avanti incredibile (pur conservando tutto quello che è stato fatto in passato).
E l'altro (Scoop) è l'ennesima variazione sui temi e le forme classiche alleniane, che se non aggiunge molto di nuovo, costituisce l'ennesimo tassello di un grande puzzle, quello delle commedie alleniane.
non volevo dire che sono un flop in assoluto, volevo dire che rispetto alla sua filmografia quei 2 film sono un po' al di sotto. io e annie, mariti e mogli, interiors, un'altra donna sono tutta un'altra storia, manhattan, sono capolavori. L'Allen migliore è l'Allen di questi film
Io Match Point lo considero a livello.
Certo Io e Annie è irragiungibile.
quoto gpark, match point non è certo il suo film migliore ma è ottimo.
e comunque anche scoop, pur essendo nel novero dei meno riusciti ha un suo perchè.
molto interessante l'opinione di mereghetti: secondo lui gli ultimi film di allen sono una specie di dittico. non solo per l'ambientazione e l'attrice.
Beh sicuramente oltre all'europa e all'attrice c'è tutto il tema della colpa e della redenzione, dello scontare i propri peccati e dell'assenza di giustizia (e quindi il caos dell'esistenza), tutta roba che secondo me però non ne fa un dittico, perchè Allen in tutta la sua carriera ci torna periodicamente su questi temi, anche qui in Ombre e Nebbia o in Broadway Danny Rose.
GParker. Ormai noioso e privo di memoria storica. Usa l'apologo su "il miglior regista del mondo" per ogni Lynch o Almodovar, ma io lo seguo e lo adoro lo stesso. Poi la trovata del video in-alto-a-destra mi fa impazzire. Spero che questo contenitore che è il suo blog cresca sempre più fino ad assumere forme nuove e sempre migliori. Parker, mantieni il tuo stile brillante, ma attento che stai invecchiando.
ti ringrazio per i complimenti velati di critica. E' vero che uso troppo spesso l'espressione "miglior regista al mondo", è un difetto che poi si accentua ancora di più nelle discussioni orali. E' che mi lascio trasportare troppo.
Cmq per Lynch non l'ho mai usato. Per Almodovar sicuramente e lo sottoscrivo.
Certo che però Allen è proprio Allen. Il problema è che c'è chi sta facendo i fuochi d'artificio ora e chi è 40 anni che fa un cinema ad un livello assurdo. E allora ti lasci trasportare per motivazioni diverse.
Senza parlare di Zhang Yimou altro mio pallino per il quale perdo il lume della ragione e la capacità di fare paragoni quando ne parlo.
Forse a freddo però al momento è Allen il più grande per me. E dico a freddo perchè calcolo proprio il fatto che si comporti come un grande artista con i periodi, con una produzione vasta e a getto continuo di una qualità media elevatissima.
Perchè se dovessi ragionare a caldo le punte più alte in assoluto (contornate però anche da alcuni scivoloni vistosi in carriera) le raggiungono Herzog, Yimou, Scorsese e Almodovar. Ecco già sono in quattro...
E chissà chi sto dimenticando...
John Mc Tiernan te lo dico io.
1 STANLEY KUBRICK
2 CHARLIE CHAPLIN
3 AKIRA KUROSAWA
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