Parte in maniera insolita Il Ladro, con una sagoma misteriosa che sembra enunciare in prima persona le parole dell'autore, il quale premette che la storia che seguirà è un fatto realmente accaduto nonostante i suoi intrecci possano sembrare più pazzeschi di qualsiasi altro film Hitchcock abbia realizzato in precedenza.
Ed in effetti così è. A tratti le svolte e le pieghe che improvvisamente prende Il Ladro sembrano davvero esagerate e poco convincenti. In altri punti addirittura sembrano sbrigative.
Quello che Il Ladro mette in scena quindi, che sia volontario o meno, è la supremazia della realtà sulla finzione, la sua maggiore complessità e la sua difficoltà ad essere ridotta filmicamente.
Come già detto se Hitchcock non precisasse che si tratta di un fatto realmente accaduto il film sarebbe tacciato di irrealismo, di mancata plausibilità e i suoi personaggi sarebbero a tratti anche ridicoli.
Il Ladro inoltre manca di suspense l'elemento principale del cinema hitchcockiano che in questo caso è assente sempre per mantenere fedeltà alla realtà dei fatti, nella quale mancano tutti quei meccanismi di linguaggio cinematografico che servono a creare la suspense.
Benchè ad ogni modo il film sia lontano da qualsiasi documentarismo e mantenga comunque uno stile commerciale e infarcito di artifici cinematografici, il concetto che è alla sua base è che un fatto reale può essere molto più spaventoso, più complesso, caotico e irrazionale di qualsiasi storia narrata.
Ed in effetti così è. A tratti le svolte e le pieghe che improvvisamente prende Il Ladro sembrano davvero esagerate e poco convincenti. In altri punti addirittura sembrano sbrigative.
Quello che Il Ladro mette in scena quindi, che sia volontario o meno, è la supremazia della realtà sulla finzione, la sua maggiore complessità e la sua difficoltà ad essere ridotta filmicamente.
Come già detto se Hitchcock non precisasse che si tratta di un fatto realmente accaduto il film sarebbe tacciato di irrealismo, di mancata plausibilità e i suoi personaggi sarebbero a tratti anche ridicoli.
Il Ladro inoltre manca di suspense l'elemento principale del cinema hitchcockiano che in questo caso è assente sempre per mantenere fedeltà alla realtà dei fatti, nella quale mancano tutti quei meccanismi di linguaggio cinematografico che servono a creare la suspense.
Benchè ad ogni modo il film sia lontano da qualsiasi documentarismo e mantenga comunque uno stile commerciale e infarcito di artifici cinematografici, il concetto che è alla sua base è che un fatto reale può essere molto più spaventoso, più complesso, caotico e irrazionale di qualsiasi storia narrata.
7 commenti:
Lo ricordo poco, ahimé. Visto troppi anni fa. In compenso stasera sono andato un anno indietro e ho visto finalmente "La morte corre sul fiume". Effettivamente un film misterioso e difficilmente smontabile, tra il puramente cinematografico e la semi-anarchia narrativa. E poi Mitchum.
Devo dire che a me Mitchum non ha mai fatto impazzire.
Sì, in linea di massima neanche a me, ma in quel film distorto la sua recitazione sopra le righe trova la dimensione ottimale.
Guardate che locandina hanno inserito su www.mymovies.it per il film di Mitchum
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=22363
AHAHAHAAH
Dev'essere per colpa del titolo originale che ricorda cappuccetto rosso.....
C'è un particolare curioso in questo film: il protagonista si diverte ad annotare sulla pagina delle corse le ipotetiche scommesse che farebbe (se avesse il danaro), tenendo pure contabilità di vincite e perdite.
Non appena viene accusato di rapina qualunque spettatore pensa che questa sua abitudine lo metterà nei guai... perché vaglielo a spiegare in tribunale che quegli appunti sul giornale non corrispondono a scommesse reali!
E invece niente, la cosa cade nel vuoto e non viene citata più. Ma perché mostrarla allora...
Non me la ricordavo questa cosa e in effetti è assurda...
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