In Principio (fine 2003)
Quando si fece avanti il progetto iniziale di fare un film che aveva come protagonisti i rispettivi “mostri” dei film Alien e Predator l’idea iniziale per lo score era di riunire i 2 compositori che avevano musicato i film: ovvero Jerry Goldsmith per Alien e Alan Silvestri per Predator, ovviamente come ogni idea buona Hollywood la scartò, anche dovute a causa di forza maggiore (la morte di Jerry Goldsmith).
Si fecero allora vari nomi tra cui quello di Mark Mancina (magari), ma alla fine i produttori impressionati dallo score de “L’alba del Giorno Dopo” scelsero il suo compositore cioè Harald Kloser, una scelta azzardata, ma ben ripagata (secondo alcuni, secondo me no).
Alien Vs. Predator diretto dal Paul W.S. Anderson ebbe successo, certo faceva schifo (basta pensare alla presenza di Raoul Bova) ma fece tanti bei soldoni. Ed era inevitabile un sequel.
2 Anni Dopo (fine 2006)
A differenza del regista del primo film, i fratelli Strause (registi del secondo) hanno un idea ben chiara di come deve essere lo score del loro film, vogliono qualcosa di apocalittico, e chi meglio di Brian Tyler?
Nessuno. Infatti Brian Tyler oltre ad essere uno dei giovani compositori più promettenti è anche uno di quelli che quando c’è da essere potenti e arroganti non guarda in faccia a nessuno (non siamo ai livelli di Alan Silvestri, ma poco ci manca).
Brian Tyler
Grande stakanovista (compone, orchestra e dirige i propri score) Brian diventa famoso grazie allo score del film Bubba Ho-Tep (2002), stupisce con Children of Dune (2003) e si conferma ufficialmente con Paparazzi (2004, non il film di Neri Parenti).
Di lui si diceva che era allievo di Hans Zimmer, e che rinnegò la scuola MediaVentures per aprire uno studio tutto suo, ma le voci vengono smentite da lui, basta ascoltare la sua musica per sentire che Brian di MV non ha niente. L’unica cosa che gli si può criticare è che tutti i suoi score sono un po' troppo simili tra di loro essendo lui che li orchestra, mentre di solito alcuni compositori se li fanno orchestrare da altre persone appunto per rinnovarsi un po'.
Per farla corta e per farla breve lo score di AVP: Requiem non dispiacerà, sicuramente meglio del suo predecessore, tanto che l’etichetta che lo distribuisce (Varese Sarabande) lo ha premiato mettento nel cd ben 77 minuti di score. La sola cosa che gli si può criticare è la melodia principale che seppur molto aggressiva non convince.
Quando si fece avanti il progetto iniziale di fare un film che aveva come protagonisti i rispettivi “mostri” dei film Alien e Predator l’idea iniziale per lo score era di riunire i 2 compositori che avevano musicato i film: ovvero Jerry Goldsmith per Alien e Alan Silvestri per Predator, ovviamente come ogni idea buona Hollywood la scartò, anche dovute a causa di forza maggiore (la morte di Jerry Goldsmith).Si fecero allora vari nomi tra cui quello di Mark Mancina (magari), ma alla fine i produttori impressionati dallo score de “L’alba del Giorno Dopo” scelsero il suo compositore cioè Harald Kloser, una scelta azzardata, ma ben ripagata (secondo alcuni, secondo me no).
Alien Vs. Predator diretto dal Paul W.S. Anderson ebbe successo, certo faceva schifo (basta pensare alla presenza di Raoul Bova) ma fece tanti bei soldoni. Ed era inevitabile un sequel.
2 Anni Dopo (fine 2006)
A differenza del regista del primo film, i fratelli Strause (registi del secondo) hanno un idea ben chiara di come deve essere lo score del loro film, vogliono qualcosa di apocalittico, e chi meglio di Brian Tyler?
Nessuno. Infatti Brian Tyler oltre ad essere uno dei giovani compositori più promettenti è anche uno di quelli che quando c’è da essere potenti e arroganti non guarda in faccia a nessuno (non siamo ai livelli di Alan Silvestri, ma poco ci manca).
Brian Tyler
Grande stakanovista (compone, orchestra e dirige i propri score) Brian diventa famoso grazie allo score del film Bubba Ho-Tep (2002), stupisce con Children of Dune (2003) e si conferma ufficialmente con Paparazzi (2004, non il film di Neri Parenti).
Di lui si diceva che era allievo di Hans Zimmer, e che rinnegò la scuola MediaVentures per aprire uno studio tutto suo, ma le voci vengono smentite da lui, basta ascoltare la sua musica per sentire che Brian di MV non ha niente. L’unica cosa che gli si può criticare è che tutti i suoi score sono un po' troppo simili tra di loro essendo lui che li orchestra, mentre di solito alcuni compositori se li fanno orchestrare da altre persone appunto per rinnovarsi un po'.
Per farla corta e per farla breve lo score di AVP: Requiem non dispiacerà, sicuramente meglio del suo predecessore, tanto che l’etichetta che lo distribuisce (Varese Sarabande) lo ha premiato mettento nel cd ben 77 minuti di score. La sola cosa che gli si può criticare è la melodia principale che seppur molto aggressiva non convince.
Voto Score: 9/10
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