Per quanto incompleto, ancora poco funzionante e non maneggiabile da tutti facilmente il nuovo Adobe Media Player già è meglio di Joost e Babelgum (e poi credo nella piattaforma AIR).
Il concetto è il medesimo: un software che simuli l'esperienza televisiva su desktop mutuandone (in un certo senso) e migliorandone (in un altro) la logica a canali. Solo che i canali di Adobe Media Player li decide ogni utente, sono sottoscrivibili via feed e possono provenire da dovunque.
In sostanza incrocia quello che iTunes fa con i Podcast con quello che Joost vorrebbe fare per il video online (che invece distribuisce video predefiniti da loro attraverso protocollo torrent). Ma Adobe ha capito che i contenuti interessanti stanno già in rete e che quelli che arriveranno (i più interessanti) finiranno in rete.
Ancora di più ha capito che anche con mille canali a disposizione una fonte unica non riuscirà a trovare contenuti interessanti per tutti, invece internet consegna già contenuti interessanti per le diverse nicchie.
Il concetto è il medesimo: un software che simuli l'esperienza televisiva su desktop mutuandone (in un certo senso) e migliorandone (in un altro) la logica a canali. Solo che i canali di Adobe Media Player li decide ogni utente, sono sottoscrivibili via feed e possono provenire da dovunque.
In sostanza incrocia quello che iTunes fa con i Podcast con quello che Joost vorrebbe fare per il video online (che invece distribuisce video predefiniti da loro attraverso protocollo torrent). Ma Adobe ha capito che i contenuti interessanti stanno già in rete e che quelli che arriveranno (i più interessanti) finiranno in rete.
Ancora di più ha capito che anche con mille canali a disposizione una fonte unica non riuscirà a trovare contenuti interessanti per tutti, invece internet consegna già contenuti interessanti per le diverse nicchie.
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