2017/2018

2016/2017

2015/2016

2014/2015

2013/2014

2012/2013

2011/2012

2010/2011

2009/2010

2008/2009

2007/2008

2006/2007

2005/2006

2004/2005

25.7.08

Le Cronache di Narnia: Il Principe di Caspian ( The Chronicles Of Narnia: Prince Caspian, 2008)
di Andrew Adamson


Che davvero non c'è niente da dire... Cioè il film scorre, si lascia guardare e si lascia anche dimenticare poco dopo, ma senza infamia e senza lode.
Troppo ragionevole e abilmente adatto al suo target per essere davvero criticato, troppo piatto e innocuo per essere esaltato.
Nemmeno la presenza di due italiani scatena considerazioni valevoli e mi sembra di rilevare le medesime difficoltà anche da altre parti.

E' carino Le Cronache di Narnia, un po' come il primo, un po' ti colpisce nel vivo con metodi tradizionalmente disneyani (dinamiche familiari semplici e basilari) e un po' tenta (ma blandamente) di risvegliare i valori conservatori dentro di te.
E' come il brodo della mensa delle suore. Non è che fa schifo, scende giù ma non sa di niente.

Notabile tuttavia la decisione di farlo uscire il 20 Agosto. Veramente ardita mi complimento. Vedremo se la gente ci va lo stesso.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

ho già scritto ma sono troppo pigro per postare
lo farò quando torno fra una settimana
buone vacanze!


gparker ha detto...

e mi lasci a rodermi dalla suspense??


Anonimo ha detto...

ahahah, ma fottiti!


Anonimo ha detto...

Lo attendo come si può attendere un'epidemia di colera.


Mariolone ha detto...

io mi chiedo come mai decidono di prendere due attori italiani....avevano pochi soldi?
Nulla ne contro castellitto o favino,ma proprio non ce li vedo in armatura


gparker ha detto...

Guarda FAvino un po' stenta ma Castellitto è perfetto.
La scelta di due attori italiani può essere dovuta o a legami internazionali dei loro agenti o alla volontà della produzione di puntare su volti che nessuno abbia mai visto ma che siano comunque forti.
Infine c'è anche la questione lingua, cioè in inglese loro hanno un accento italiano sicuramente il che dà un carattere al film. Probabilmente li volevano con un cattivo inglese.


Mariolone ha detto...

ahhh ecco vedi cosa significa essere professionisti...a me veniva solo in mente che avevano pochi soldi


gparker ha detto...

Non per niente ho studiato anni e anni e anni e anni per arrivare a queste sofisticate conclusioni.


Fabio ha detto...

Visto ieri con un doppiaggio italiano agghiacciante, mi preparo a rivederlo in originale.
Questa serie di Narnia secondo me è una grande occasione mancata, perché ci sono degli elementi molto buoni che la rendono interessante all'interno del genere fantastico e tuttavia i due film sono resi una "sbrodaglia", come tu dici, e alla fine ti lasciano un po' insoddisfatto, specie questo secondo.

Uno dei punti centrali secondo me è il modo con cui gli autori hanno deciso di rappresentare questi ragazzi in rapporto a qualcosa di brutale come la guerra, scegliendo il modo peggiore di tutti: i personaggi non hanno percezione della violenza, della morte e del dolore, tutti elementi che però sullo schermo ci sono.
Le emozioni del film sono anestetizzate in un modo assurdo: lo spettatore vede addirittura simpatici topini che uccidono a sangue freddo. Non ha senso.

Avere dei ragazzini come protagonisti non significa necessariamente finire a fare un film del genere. Anzi, la sproporzione tra la forza dei personaggi e l'impresa smisurata da compiere può diventare un punto forte del film.
Per mantenere il target basta rinunciare a un po' di macelleria (ma sono anche vincolati dal libro, quindi non gli si può dire niente).

Poi secondo me c'è un difetto di sceneggiatura. Nonostante lo spettatore sappia dalla coda del primo episodio che i personaggi hanno vissuto fino all'età matura a Narnia in questo episodio non riesce tuttavia a convincersene.
Li vede di nuovo estranei, sia al luogo sia all'arco di vita che devono avere trascorso.
Bisognava trovare il modo di riaffermare la cosa in qualche modo.


gparker ha detto...

si sono daccordo, il punto è che non si voleva proprio fare un prodotto complesso, ma uno semplice e di facilisssima fruizione, che quindi annullasse qualsiasi sofisticazione. Mi sembra abbastanza evidente un po' da tutto. Poi il risultato è che ad un certo target piace molto di più di altri fantasy migliori e più complessi...


Creative Commons License
...ma sono vivo e non ho più paura! by Gabriele Niola is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Unported License.