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29.7.08

Quello che non leggerete da nessuna parte sulla conferenza di presentazione di Venezia65

La proiezione d'apertura (Burn After Reading dei fratelli Coen) sarà fatta in digitale con tecnologia DCP, è la prima volta in assoluto che in un festival di primo piano la proiezione d'apertura è digitale (beccati questo Cannes!).
E' stata una richiesta della casa di produzione a cui il Festival ha risposto con entusiasmo

Marco Müller, il critico cinematografico al momento più potente e importante in Italia e probabilmente tra i più importanti al mondo, si è sentito in dovere di rispondere ad una polemica con Ezio Greggio (!!) sul fatto che ai grossi festival non vanno mai commedie

In giuria c'è Johnnie To (magari già lo sapevate, io no)

Da che la conferenza stampa era sottolineata da un tappeto sonoro di battere di tasti su portatili quando Müller ha esposto il concetto di "cinema nomadico in un mondo globalizzato", che guiderà il suo secondo mandato come "rendersi porosi e essere parte di un processo osmotico che esiste da migliaia d'anni in cui le culture vivono in un rapporto simile a quello delle onde nel mare" tutti si sono zittiti e io mi sono quasi commosso

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sempre Ezio Greggio si è dimostrato un grande, scommetto che ha sguinzagliato il Gabibbo Mùller.


Anonimo ha detto...

*contro Mùller


gparker ha detto...

Il Gabibbo Muller com'è?
Uguale all'altra solo con gli occhialini in punta di naso?


Anonimo ha detto...

questi si che sono commenti...

Credo che Greggio abbia un ruolo in uno dei film italiani presenti a Venezia. Non so se in quello di Ozpetek (con Valerio Mastandrea attenzione), in quello di Pappi Corsicato, o in quello di Pupi Avati.


gparker ha detto...

Avati.
Infatti Muller ha risposto solo: "Ironico che sia qui con un film drammatico"


Zonekiller ha detto...

grande Müller...ricordo con piacere le sue edizioni strepitose del festival di Locarno...viste le parole di Müller da te riportate...cito Stelarc, fenomenale artista contemporaneo: "E' tempo di sparire dalla storia umana, di tendere alla velocità di fuga terrestre e di raggiungere una condizione post-umana. E' tempo di svanire, di essere dimenticati nello spazio extraterrestre. L'importanza della tecnologia potrebbe essere quella di culminare in una coscienza aliena, che sia post-storica, trans-umana o addirittura extraterrestre. In quest'epoca di sovraccarico informativo, non è più tanto significativa la libertà delle idee quanto piuttosto la libertà di forma. Il punto non è più se la società ti permetterà di esprimere te stesso, ma se la specie umana ti lascerà infrangere i vincoli dei tuoi parametri genetici..."


gparker ha detto...

Non so quanto le affermazioni di Stelarc siano in linea con quelle di Muller il quale in sostanza vorrebbe abolire, movimenti, scuole nazionali e circoli culturali per raggiungere un cinema mondiale frutto della globalizzazione.
Stelarc invece mi sembra più radicale nel proporre un nuovo modo di riflettere sulla condizione umana senza però fare un discorso sul modo in cui le diverse istanze comunicano fra di loro.


Anonimo ha detto...

direi che hai centrato in pieno le differenze...sono probabilmente i due campi di indagine (e possibile cambiamento) più importanti per il nostro futuro antropologico e culturale
zone


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