Sceneggiatore di lungo corso e più occasionalmente regista Mamet intende raccontare dello scontro tra i saldi principi legati alla filosofia del Jiu Jitsu e la gretta realtà fatta di tradimenti, caduta degli ideali e corruzione.
Per farlo crea un personaggio a metà tra ascetismo e eroe americano, un uomo ancora una volta solo (che nel film diventerà ancora più solo) che con la sua palestra insegna a combattere a chi si iscrive ma soprattutto agli esponenti delle forze dell'ordine, per aiutarli a sopravvivere sia con le arti marziali che con la loro filosofia.
Durante il film tutto precipita, i principi del Jiu Jitsu (e più in generale quelli di un onore portato alle estreme conseguenze) sembrano inadeguati alla vita reale, chi li applica viene ripetutamente punito dalla sorte e in modi diversi. Eppure il protagonista persevera fino in fondo arrivando ad un finale inaspettatamente sbrigativo.
Redbelt poteva essere una riflessione complessa e meno noiosa di Ghost Dog su come sia possibile una vita moderna impregnata in un codice d'onore millenario, invece sembra più uno spot al Jiu Jitsu e ai suoi principi.
Poteva essere un bel modo di ritrarre tutto un altro tipo America (il poliziotto coinvolto nella trama non somiglia nè allo stereotipo del poliziotto violento nè tantomeno a quello di quello premuroso cui siamo abituati) e invece finisce per contrapporre buoni virtuosi a cattivi ricchi e avidi.
Poteva essere un'ottima storia con un intreccio ad orologeria in grado di scatenare l'emotività nel finale e invece risolve tutto con una banalità e una rapidità quasi che fa sembrare che abbiano finito i soldi per la pellicola tutto d'un colpo.
E' una vera occasione persa Redbelt, girato con non troppa abilità (specialmente per i pochi ma importanti combattimenti che sono confusissimi) ma incentrato bene sul dilemma interiore del protagonista in grado di portare addosso il dolore proprio e di tutto un mondo che crede in determinati valori e li vede traditi ogni giorno anche a suo discapito.
Per farlo crea un personaggio a metà tra ascetismo e eroe americano, un uomo ancora una volta solo (che nel film diventerà ancora più solo) che con la sua palestra insegna a combattere a chi si iscrive ma soprattutto agli esponenti delle forze dell'ordine, per aiutarli a sopravvivere sia con le arti marziali che con la loro filosofia.
Durante il film tutto precipita, i principi del Jiu Jitsu (e più in generale quelli di un onore portato alle estreme conseguenze) sembrano inadeguati alla vita reale, chi li applica viene ripetutamente punito dalla sorte e in modi diversi. Eppure il protagonista persevera fino in fondo arrivando ad un finale inaspettatamente sbrigativo.
Redbelt poteva essere una riflessione complessa e meno noiosa di Ghost Dog su come sia possibile una vita moderna impregnata in un codice d'onore millenario, invece sembra più uno spot al Jiu Jitsu e ai suoi principi.
Poteva essere un bel modo di ritrarre tutto un altro tipo America (il poliziotto coinvolto nella trama non somiglia nè allo stereotipo del poliziotto violento nè tantomeno a quello di quello premuroso cui siamo abituati) e invece finisce per contrapporre buoni virtuosi a cattivi ricchi e avidi.
Poteva essere un'ottima storia con un intreccio ad orologeria in grado di scatenare l'emotività nel finale e invece risolve tutto con una banalità e una rapidità quasi che fa sembrare che abbiano finito i soldi per la pellicola tutto d'un colpo.
E' una vera occasione persa Redbelt, girato con non troppa abilità (specialmente per i pochi ma importanti combattimenti che sono confusissimi) ma incentrato bene sul dilemma interiore del protagonista in grado di portare addosso il dolore proprio e di tutto un mondo che crede in determinati valori e li vede traditi ogni giorno anche a suo discapito.
15 commenti:
Perché noioso "Ghost Dog"? :-(
Mamma mia a me Jarmusch mi fa un sonno...
Ahahahah, mi ti immagino con "Dead Man" allora! Meglio del sonnifero!
Si Dead MAn fu un supplizio!
Sacrilegio! Sacrilegio! Dead man! Sonno! Oddio, io.. muoio.
+
Lo so, lo so.
Ma proprio Jarmusch no. Benchè Broken Flowers non mi è dispiaciuto e Daunbailò lo tollero.
Ma Dead Man, Coffe And Cigarettes e Ghost Dog non li ho proprio potuti soffrire.
Ghost dog posso anche capirti. Dead man proprio no, è tra i miei film preferiti, cazzo.
...
Mi avrai sulla coscienza.
Però se un giorno ti ritrovano stecchito e dall'autopsia emerge che è stato un sonno letale ad ucciderti io so perchè.
Guarda che se continui così presto parleranno le pistole.
Se mi vuoi sparare ti devi mettere in fila.
(ERA UNA VITA CHE VOLEVO DIRLO!)
Se vuoi puoi ringraziarmi pubblicamente.
Che so, puoi dire che Dead Man è un film entusiasmante.
questo non capiterà
Allora credo proprio che salterò la fila, armato della filmografia intera di Jarmusch (più contenuti speciali). E moh so cazzi tua.
Prima dovrai superare i Licaoni.
grande comp.
E cmq concordo con Parker Jarmusch appalla... Dead Man è una noia insopportabile...
Parker se mi paghi le pistole ti faccio da guardia del corpo.
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