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25.2.09

Polemiche sterili (ma veramente!)

Oggi e ieri due conferenze stampa su due film in cui la fotografia è curata da Luca Bigazzi.
Come capita nei casi migliori, Luca Bigazzi è un direttore della fotografia talmente forte, dotato di un senso proprio del cinema e talmente abile nell'uso della luce e nella manipolazione dei colori da essere effettivamente coautore dei film cui partecipa, anzi spesso (ed è il caso dei due film in questione) è la cosa migliore dei film a cui partecipa.

Il fatto che nelle conferenze stampa non siano mai presenti i tecnici più importanti ma solo regista, qualche attore e produttore è il simbolo stesso e uno dei driver più importanti del modo mainstream di intendere il cinema. Gli unici tecnici che alle volte fanno capolino (ma è raro) sono i compositori o curatori delle colonne sonore.

Il motivo, si dirà, è che nessuno chiederebbe qualcosa al povero Bigazzi, che se ne starebbe in un angolo in silenzio, interpellato solo per dovere di ospitalità dal moderatore della conferenza e invitato a dire qualche banalità.
Io dico invece che avere una personalità simile a disposizione stimolerebbe quanti hanno domande un attimo più interessanti e intelligenti di "Quanto di te c'è nel personaggio che hai interpretato?" e che le trattengono perchè osteggiate dai colleghi più "pratici" e "navigati" della cronaca che non hanno tempo da perdere con questioni che interessano solo un numero ristretto di giornali e di lettori.

Raccontare il cinema non è raccontare la trama e raccontare il cinema è difficile. Non tutti lo sanno fare bene, quasi nessuno, non per questa bisogna abbassare il livello per omogeneizzare tutto.
Ecco l'ho detto.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Daccordo sul tuo discorso ma è innegabile che al grande pubblico interessi sapere se i due attori protagonisti hanno flirtato sul set piuttosto del tipo di obiettivo scelto da Bigazzi.
Per fortuna ci sono i festival, dove gli appassionati come noi possono scoprire tecniche e curiosità interessanti.


Fabio ha detto...

Questo è verissimo e non vale solo per il cinema.
Io non posso sopportare più nemmeno le trasmissioni sportive perché banalizzano il calcio. Figurati con il cinema.

E' un problema del giornalismo in generale.

A questo proposito - quasi OT - c'è stata una bella puntata di Visioni Private con ospite Pino Scaccia che era davvero un elogio al buon giornalismo.


Mariolone ha detto...

il sottotesto è che TU LO SAI FARE BENE...dimmi di si e fai lo sborone per una volta


Anonimo ha detto...

In verità anche in molte press conference dei festival si sprecano le domande cretine


gparker ha detto...

Si nelle press conference dei festival è anche peggio, tutti fanno a gara per farsi vedere e sentire... Però poi di contro il festival ha momenti più intimi dove poter soddisfare la curiosità.
E concordo anche con la banalizzazione dello sport.

Mariolone: No assolutamente non mi metterei MAI tra quelli che lo sanno raccontare bene, e proprio per questo motivo mi dà fastidio che alle conferenze io non possa ascoltare domande e risposte interessanti, perchè così non c'è avanzamento! Imparerei tantissimo.
Il punto è che c'è una marea di gente (i cronisti e non i critici) che sono proprio da altre parti, su altri lidi, ai quali non interessano le domande da critica e che tuttavia si battono contro di esse.


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