La mia proverbiale ritrosia rispetto ai biopic subisce una piccola battuta d'arresto davanti a questo film su Vincent Van Gogh. Una delle argomentazioni che solitamente adduco infatti è: "...e poi non sempre una persona straordinaria nel suo lavoro ha avuto una vita talmente straordinaria da valere un racconto". In questo caso chiaramente è stato così. Non solo, Van Gogh è stato anche un personaggio veramente cinematografico.
In più Minnelli realizza il film con un gusto pittorico pazzesco, come se quello fosse l'unica finalità della pellicola (che magari era pure vero). Non è che mette dipinti come sfondi, ma semplicemente prolunga le scene con dei fondali o alle volte delle vere ambientazioni in esterni straordinariamente somiglianti ai dipinti del pittore. Per il resto le molte variazioni cromatiche che introduce, i giochi di luce e sostanzialmente tutta la stilizzazione dei paesaggi è autonoma e non vangoghiana. Cioè non imita quei dipinti, ne riprende i soggetti e li mette in una forma "poetica" per il cinema.
Insomma è Minnelli al 100% che si occupa di Van Gogh, cospargendo il film con le consuete delicatezze e le piccole idee cui ci ha sempre abituati.
Inoltre Brama di Vivere parla anche molto dei dipinti, del modo di dipingere, dell'ossessione creativa, di luci, colori, colleghi ecc. ecc. insomma si guarda alle peculiarità del lavoro, almeno quanto si guarda a quelle dell'uomo.
Alla fine il risultato non è un capolavoro, il film spesso cala di ritmo e sembra perdere di interesse rincorrendo un'idea molto vecchio stampo dell'artista pazzo, ma la visione rimane comunque un piacere. E poi non mi ero mai accorto di quanto Kirk Douglas gli somigliasse.
In più Minnelli realizza il film con un gusto pittorico pazzesco, come se quello fosse l'unica finalità della pellicola (che magari era pure vero). Non è che mette dipinti come sfondi, ma semplicemente prolunga le scene con dei fondali o alle volte delle vere ambientazioni in esterni straordinariamente somiglianti ai dipinti del pittore. Per il resto le molte variazioni cromatiche che introduce, i giochi di luce e sostanzialmente tutta la stilizzazione dei paesaggi è autonoma e non vangoghiana. Cioè non imita quei dipinti, ne riprende i soggetti e li mette in una forma "poetica" per il cinema.
Insomma è Minnelli al 100% che si occupa di Van Gogh, cospargendo il film con le consuete delicatezze e le piccole idee cui ci ha sempre abituati.
Inoltre Brama di Vivere parla anche molto dei dipinti, del modo di dipingere, dell'ossessione creativa, di luci, colori, colleghi ecc. ecc. insomma si guarda alle peculiarità del lavoro, almeno quanto si guarda a quelle dell'uomo.
Alla fine il risultato non è un capolavoro, il film spesso cala di ritmo e sembra perdere di interesse rincorrendo un'idea molto vecchio stampo dell'artista pazzo, ma la visione rimane comunque un piacere. E poi non mi ero mai accorto di quanto Kirk Douglas gli somigliasse.
4 commenti:
e cosa pensi di Surviving Picasso?
ho capito qual è ma non l'ho visto.
secondo me è ben fatto, direi che Picasso ha avuto una vita degna d'essere rappresentata in un film, se ti capita guardalo.
p.s. penso che questo sia l'unico film che posso vantarmi di aver visto rispetto a te!sai che ciò per me è strepitoso! :)
presto colmerò anche questo gap!
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