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5.4.10

Cuore di Vetro (Herz Aus Glas, 1976)
di Werner Herzog

A lungo Werner Herzog è stato ricordato per l'impresa di questo film e tutt'ora è una delle prime cose che si raccontano palando di lui. Per Cuore di Vetro infatti le riprese sono state effettuate con la maggior parte degli attori (non professionisti) in stato di ipnosi quasi costante, una stranezza che nel campionario di follie herzoghiane si è incastrata perfettamente fino a diventare l'emblema di un modo di procedere folle e anticonvenzionale.

In realtà c'è molto di più, Herzog ha sempre avuto una certa idea di cosa dovesse essere il cinema e di come procedere nella ricerca della verità, concetto che lui concepisce come slegato dalla realtà e che si cela sotto di essa. Per arrivare alla verità dunque riprendere la realtà è insufficiente e in un certo senso sviante, poichè la realtà è una verità solo superficiale, per giungere all'autentica verità serve uno scarto che consenta un salto quasi metafisico, l'unico che porta a quella che lui definisce la verità estatica. Nei recenti documentari lo scarto è dato dalla contaminazione di realtà e finzione, in Cuore di Vetro è per l'appunto l'ipnosi.

Il risultato è che la recitazione è sospesa in una dimensione surreale in armonia con tutto il resto della messa in scena, mirata a incastrare le vicende di un villaggio che procede "come in stato di sonnambulismo verso la disfatta" nonostante un veggente l'abbia prevista.
L'alternanza di totali e piani ravvicinati ricorda il modo di inquadrare a mezzo busto o in primo piano del dittico su Ivan il Terribile di Eisenstein, con luci stranianti e un tre quarti da ritratto, mentre le luci naturalistiche rimandano al resto della produzione del regista.
L'ipnosi è quindi sia un metodo ermeneutico, che un modo di raccontare la storia di un popolo che procede verso la distruzione, facendo avverare le profezie disastrose fattegli proprio con atti tesi ad evitarle (da questo si intuisce come la trama venga da un racconto di origine popolare) e Cuore di Vetro, nei momenti in cui devia dal suo percorso rigoroso e raggelato, trova insperati momenti di coinvolgimento, come quello in cui si nomina il cuore del titolo.

2 commenti:

steutd ha detto...

lo voglio recuperare, grazie


gparker ha detto...

se per caso compri il DVD originale è compreso anche un documentario fenomenale!


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