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27.6.05

Una pallottola per Roy (High Sierra, 1941)
di Raoul Walsh

Benchè dello stesso anno Una Pallottola Per Roy viene prima di Il Mistero Del Falco, è dunque l'ultimo di una lunga serie di ruoli da gangster per Bogart, ma non solo, questo film è anche l'anello di congiunzione tra il genere gangster ed il genere noir che per l'appunto nascerà ufficialmente con Il Mistero Del Falco. Anello di congiunzione perchè la trama è tipica dei film di gangster, un criminale pericolosissimo appena evaso che già ha progettato un nuovo colpo e si destreggia tra alleati che lo vogliono fregare, polizia che lo tiene d'occhio e le sue manie di grandezza, ma i personaggi e le relazioni che stabiliscono sono tipiche da noir, l'uomo che perde tutto perchè portato nel vortice del peccato da una donna malefica mentre cerca invano di sfuggire ad un destino segnato fin dall'inizio. E poi c'è Bogart a legare tutto.
Non ero un estimatore di Walsh, mi era piaciuto solo La Furia Umana, ma devo dire che dopo Una pallottola per Roy, rivedo totalmente il mio giudizio. Questa visione getta una diversa luce su tutto il resto, lo stile riconoscibilissimo della narrazione, l'interesse verso i personaggi prim'ancora che verso la storia e l'attenzione puntigliosa alla strutturazione della trama, infine azzerderei anche delle sfumature su "peccato e redenzione" che tanto ricordano Scorsese...
Una pallottola per Roy però si regge tutto inaspettatamente su Ida Lupino. Grandissima. Non per niente Scorsese la incensa più volte nel suo documentario cult sul cinema americano. E non per niente ma nei titoli di testa viene prima di Bogart..... E' magnifica Ida nel suo personaggio tenebroso e tenerissimo che si evolve lentamente lungo tutto lo svolgersi del film, si innamora di Bogart, scopre che lui ama un'altra, ma stoicamente gli rimane accanto anche nella cattiva sorte, nutrendosi unicamente del proprio amore senza chiedere il suo, lo segue anche nella disperata ed impossibile fuga dalla polizia fino a quel MERAVIGLIOSO finale fiammeggiante tra le rocce dove tutti i sentimenti vengono allo scoperto un attimo prima della tragica ed ineluttabile fine.





4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perchè voi appassionati di cinema usate sempre parole del tipo: meraviglioso, grandioso, tenerissimo.... perchè sempre il superlativo, perchè...


gparker ha detto...

Questo è un quesito molto interessante, in effetti non ci avevo mai pensato, anche se qualche volta ci aveveo fatto caso.
Forse è perchè il cinema è un contenitore fatto di categorie assolute, quando qualcosa mi colpisce non mi colpisce mai in maniera moderata, mi colpisce sempre come una mazzata mostruosa. In effetti, anche a te se un film ti colpisce dici: "E' stupendo, è bellissimo, è tristissimo", se dicessi: "E' bello" ti sembrerebbe di non rendere l'idea, perchè cose belle ne hai viste, ma questa ha questo particolare (quello di cui ipoteticamente stai parlando) che supera tutti gli altri.


Anonimo ha detto...

grazie della spiegazione...


gparker ha detto...

è stato un piacere sviscerare insieme a te un ambito tanto interessante.


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