Con estremo ritardo, come mio solito, vado a vedere l'osannato Sideways. Osannato da parte della critica, parte della blogosfera e parte degli amici. Anche una parte di me lo vorrebbe osannare, ma l'altra parte sostiene che un po' si è annoiata, non è che ci sia ammazzati dalle risate e che i personaggi erano abbastanza stereotipati, a due dimensioni..... La parte che lo vorrebbe stroncare è come Miles, uno dei due protagonisti del viaggio, è la parte precisa, che fa il suo dovere, che sa in base a cosa si debba giudicare ed applica un metro coerente per ogni film senza concedersi divagazioni. La parte che lo vorrebbe osannare invece è più simile al compagno di Miles, Jack, irruenta, istintiva, che non bada a cosa accadrà domani, vive senza memoria e alla giornata, e lo vuole osannare perchè l'ha fatto un po' sognare di un mondo migliore e di meravigliosi scenari di viaggi al maschile tra interessi comuni, scenari bucolici e tanto bere e mangiare. Quello del film è un viaggio alla fine del quale nessuno dei due amici subirà grandi svolte interiori, entrambi rimarranno come erano all'inizio, le loro personalità si compensano da anni e così continueranno a fare nonostante le mille divagazioni che il loro viaggio, meticolosamente studiato da Miles, abbia subito ad opera di Jack.
L'impianto è quello del road movie, e già di per sè è un impianto vincente, il resto è puro stile della commedia all'americana post anni '70, sporcato con una volontà (che purtroppo rimane solo volontà) di guardare alle commedie europee (e forse proprio italiane). Alexander Payne si prodiga tutto il film in metafore sulla vita e su come condurla, sulla casualità degli eventi e la necessità di cogliere le opportunità, attraverso riferimenti enologici che sono, di fatto, la matrice del film, la struttura attraverso la quale interpretare ciò che accade.
Di sicuro Sideways è una celebrazione dell'amicizia virile, diversa dalla pomposa e magniloquente epica di Un Mercoledì Da Leoni (termine di paragone obbligatorio!), più incentrata sui sentimenti base, proprio su quelle Sideways, quelle divagazioni che permettono a due persone di comprendersi nonostante le apparenti incompatibilità.
Confermo anche io quello che dicono tutti: Paul Giamatti è formidabile.
L'impianto è quello del road movie, e già di per sè è un impianto vincente, il resto è puro stile della commedia all'americana post anni '70, sporcato con una volontà (che purtroppo rimane solo volontà) di guardare alle commedie europee (e forse proprio italiane). Alexander Payne si prodiga tutto il film in metafore sulla vita e su come condurla, sulla casualità degli eventi e la necessità di cogliere le opportunità, attraverso riferimenti enologici che sono, di fatto, la matrice del film, la struttura attraverso la quale interpretare ciò che accade.
Di sicuro Sideways è una celebrazione dell'amicizia virile, diversa dalla pomposa e magniloquente epica di Un Mercoledì Da Leoni (termine di paragone obbligatorio!), più incentrata sui sentimenti base, proprio su quelle Sideways, quelle divagazioni che permettono a due persone di comprendersi nonostante le apparenti incompatibilità.
Confermo anche io quello che dicono tutti: Paul Giamatti è formidabile.
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