Tutti i settori di produzione dell'industria culturale hanno la parte "indipendente" che si lamenta perchè non riesce ad emergere. E tutti vedono in internet e nelle sue possibilità di azzeramento dei costi di distribuzione una possibile salvezza.
Beh nel mondo dei videogiochi è già stato così, e ora anche le console maggiori (cioè la distribuzione mainstream) si accorge del fenomeno e sono pronte ad integrare gli sviluppatori indipendenti.
Lo fa Xbox360 dal suo portale Live e lo farà Sony addirittura abilitando l'installazione di diversi sistemi operativi sulle sue console. Addirittura da Sony c'è un aperto invito ai piccoli programmatori a sviluppare giochi per la PS3.
Certo questo è sempre accaduto anche senza permessi, sono milioni i racconti e le istruzioni per piccoli hack domestici alle console e non ultimi quelli al Wiimote di Nintendo, addirittura adesso le API per l'uso del controller senza fili sono disponibili da Wiicade.com.
Tutto questo dovrebbe essere davvero parte di un movimento più ampio di liberazione e fusione tra utenti e produttori, almeno per un ambito (i videogiochi) che pare essersi finalmente svincolato dalle paure di pirateria e sicurezza. Ma lo stesso si potrebbe fare e dire per gli altri ambiti di produzione culturale, in primis musica e cinema. Se solo anche in questi campi i grossi provider avessero un po' più di esperienza di internet...
Beh nel mondo dei videogiochi è già stato così, e ora anche le console maggiori (cioè la distribuzione mainstream) si accorge del fenomeno e sono pronte ad integrare gli sviluppatori indipendenti.
Lo fa Xbox360 dal suo portale Live e lo farà Sony addirittura abilitando l'installazione di diversi sistemi operativi sulle sue console. Addirittura da Sony c'è un aperto invito ai piccoli programmatori a sviluppare giochi per la PS3.
Certo questo è sempre accaduto anche senza permessi, sono milioni i racconti e le istruzioni per piccoli hack domestici alle console e non ultimi quelli al Wiimote di Nintendo, addirittura adesso le API per l'uso del controller senza fili sono disponibili da Wiicade.com.
Tutto questo dovrebbe essere davvero parte di un movimento più ampio di liberazione e fusione tra utenti e produttori, almeno per un ambito (i videogiochi) che pare essersi finalmente svincolato dalle paure di pirateria e sicurezza. Ma lo stesso si potrebbe fare e dire per gli altri ambiti di produzione culturale, in primis musica e cinema. Se solo anche in questi campi i grossi provider avessero un po' più di esperienza di internet...
3 commenti:
In realtà zero costi di produzione non vuol dire massimalizzazione del profitto. Vuol dire zero costo e zero guadagno. Di gratis - veramente gratis - c'è solo la pubblicità che ti fai.
Si ma nemmeno ora fanno soldi, ma ciò di cui si lamentano i piccoli produttori indipendenti in ogni ambito è proprio la mancata visibilità.
Che figata... Che meravigliosa figata.
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