Gli Onorevoli è il classico filmetto italiano trascurabile, che ha la sua unica ragion d'essere nel piccolo segmento di Totò che, come spesso capita (ma non solo a lui, vedasi anche Piccola Posta), in un ruolo piccolo, marginale e di breve durata dà il massimo con gag sopraffine capaci di creare un continuo mood stralunato e a suo modo anarcoide, ma in una maniera profondamente diversa dall'anarchismo chapliniano o da quello dei fratelli Marx, l'anarchia di Totò è molto più ingenua, inutile, inefficace e provinciale. Un rivoltamento fine a sè stesso (ben lontano da qualsiasi possibile critica sociale) che riporta gli elementi anarchici ad una dimensione quasi domestica e per questo ancora più surreale.
Per il resto il film si compone di altri episodi (tutti intrecciati di continuo) che vedono protagonisti Franco Fabrizi, Franca Valeri, Gino Cervi, Walter Chiari e Peppino De Filippo, per creare un panorama delle tendenze politiche dell'epoca e dell'atteggiamento (tipicamente italiano) sfiduciato e arraffone nei confronti della politica.
E' vedendo questi film che mi viene voglia anche a me di gridare "Ve lo meritate Alberto Sordi!".
Per il resto il film si compone di altri episodi (tutti intrecciati di continuo) che vedono protagonisti Franco Fabrizi, Franca Valeri, Gino Cervi, Walter Chiari e Peppino De Filippo, per creare un panorama delle tendenze politiche dell'epoca e dell'atteggiamento (tipicamente italiano) sfiduciato e arraffone nei confronti della politica.
E' vedendo questi film che mi viene voglia anche a me di gridare "Ve lo meritate Alberto Sordi!".
1 commento:
Beh, trovo in questo film ache belle prestazioni di Tieri, Cervi e Walter Chiari. Sicuramente non un capolavoro, ma un ottimo "documento" del cinema. Da segnalare, inoltre, che questo è uno degli ultimi film di Agostino Salvietti che fa a Totò una discreta spalla.
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