Purtroppo, e lo dico subito, non sono riuscito a rimediare in tempo utile l'originale di Wes Craven del 1977 (girano voci che sia migliore questo moderno), tuttavia sono rimasto lo stesso piacevolmente impressionato da Alexandre Aja, che pure se secondo alcuni appartiene alla cricca dell'orrido Eli Roth, a me ha fatto tutt'altra impressione.
Certo non brilla per originalità Le Colline Hanno Gli Occhi, però il solido impianto (merito di Craven) è raccontato bene, con il giusto dinamismo, le opportune pause narrative e le giuste suddivisioni dei ruoli tra i personaggi. E la metafora politica (che a tutti quanti piace tantissimo rimarcare ed esaltare) è abbastanza evidente pur non essendo invadente (leggi: "potete tranquillamente decidere di fregarvene").
Pur rispondendo ai canoni classici del film dell'orrore Le Colline Hanno Gli Occhi riesce nella difficile impresa di dare uno sguardo umano e pietoso a quelle medesime creature che per tutto il film si vorrebbe vedere morte, riesce a caricarle di significati e dimensioni plurime, non limitando tutto il racconto a due fazioni contrapposte, ma trasformandolo nel necessario ed inevitabile scontro di due scopi di vita differenti.
Non riesco mai a sganciare gli attori delle serie televisive dai personaggi che interpretano, dunque vedere l'australiana con bambino di Lost, sempre persa con bambino a carico, ma questa volta in mezzo al deserto, mi ha provocato gravi scombussolamenti.
E comunque ormai tutti i pacifisti occhialuti che sbottano in esplosioni di violenza incredibilmente razionale mi ricordano sempre Cane Di Paglia.
Certo non brilla per originalità Le Colline Hanno Gli Occhi, però il solido impianto (merito di Craven) è raccontato bene, con il giusto dinamismo, le opportune pause narrative e le giuste suddivisioni dei ruoli tra i personaggi. E la metafora politica (che a tutti quanti piace tantissimo rimarcare ed esaltare) è abbastanza evidente pur non essendo invadente (leggi: "potete tranquillamente decidere di fregarvene").
Pur rispondendo ai canoni classici del film dell'orrore Le Colline Hanno Gli Occhi riesce nella difficile impresa di dare uno sguardo umano e pietoso a quelle medesime creature che per tutto il film si vorrebbe vedere morte, riesce a caricarle di significati e dimensioni plurime, non limitando tutto il racconto a due fazioni contrapposte, ma trasformandolo nel necessario ed inevitabile scontro di due scopi di vita differenti.
Non riesco mai a sganciare gli attori delle serie televisive dai personaggi che interpretano, dunque vedere l'australiana con bambino di Lost, sempre persa con bambino a carico, ma questa volta in mezzo al deserto, mi ha provocato gravi scombussolamenti.
E comunque ormai tutti i pacifisti occhialuti che sbottano in esplosioni di violenza incredibilmente razionale mi ricordano sempre Cane Di Paglia.
8 commenti:
Io difatti non sono miope. Porto gli occhiali in omaggio a Dustin Hoffman
P.s. L' unico degno erede di cane di paglia avrebe potuto essere Michael Douglas in Un Giorno Di Ordinaria Follia... Ma il film ad un certo punto di venta troppo stupido...
Questo film l'ho rivisto proprio l'altra sera e, mi spiace per Craven, ma è proprio tutto un altro mondo. Aja ha saputo dosare molto bene gli ingredienti ed il film è più riuscito di tanti altri remake.
Ciau!
BenSG
Tutto ciò non fa che aumentare la mia curioistà nei confronti del primo...
ah ah ah
NO
Ma che commento è?
E' oltre. Ormai ha raggiunto l'essenza del commento. Come le opere teatrali di Carmelo Bene. La decostruzione del blogging.
oppure ha cominciato a fumare la colla....cmq il film non mi è piaciuto molto...tranne la trama di fondo che poteva essere sfruttata meglio
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