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29.5.07

Nessuno come I Pirati Dei Caraibi

Per quanto possa contare il misero campione delle statistiche di questo blog, va detto che nessun film riscuote successo in rete come I Pirati Dei Caraibi. Dopo l'uscita i post che lo riguardano sono saliti tutti in graduatoria con chiaramente in testa la recensione che da sola ha portato un afflusso di persone in più pari quasi al 20% del totale.
Si moltiplicano i click in uscita (specialmente sui link delle immagini e di Orlando Bloom) e anche le visite sulle recensioni dei passati capitoli.

Però ancora stentano ad arrivare commenti da antologia come è capitato con il post della Maledizione del Forziere Fantasma.

8 commenti:

Fabio ha detto...

Non se hai visto, relativamente a questo film, il bellissimo intervento di Rondi che spiegava perché non va a vedere "film come questo"... con in volto dipinta un'espressione di schifo. :D


gparker ha detto...

No non l'ho sentito qual era la motivazione?


Fabio ha detto...

Premesso che la motivazione era già tutta nell'espressione e nella lunga pausa iniziale... espressa con parole suonava più o meno: "non vado a verderli perché so benissimo prima che non vi trovo alcun respiro autoriale, visto che questi film sono più che altro macchine per fare soldi. Non posso sprecare il mio tempo per star dietro pure a questi film.
...

..Li apprezzo però!"

Tutto questo da Marzullo.

Anselma dell'Olio invece diceva praticamente le stesse cose che hai detto tu, ossia che non si capisce un tubo, aggiungendo che il film le sembrava fatto con i pezzi girati avanzati dal primo e dal secondo.

Comunque sappi che se non fosse per Rondi io non sarei oggi qui.

(nel tuo blog intendo, non nella realtà terrena)


gparker ha detto...

Perchè Rondi continua a fare pubblicità al mio blog? Gli avevo detto di smetterla....

Cmq l'approccio di Rondi è proprio d'altri tempi, chiaro che ne I Pirati Dei Caraibi 3 non c'è proprio nulla, ma per esempio nell'1 secondo me c'era, cioè io credo che il critico moderno non possa sottrarsi dal fare anche valutazioni che sono altre rispetto a quelle (validissime tuttora) sulla dimensione autoriale di un film.
Siamo in un'epoca in cui si ragiona molto sull'evoluzione dei linguaggi e dei generi cinematografici, in cui si cerca di capire come funzionino le cose e perchè. Il primo Pirati Dei Caraibi era un film in controtendenza con poca computer graphic e molti stuntmen, un film di avventura, genere non molto praticato che riprendeva modi di far cinema abbastanza passati eppur moderno. Insomma era un oggetto interessante al di là dell'autorialità.


Fabio ha detto...

Sì, Rondi è così... e mi era piaciuta questa sua uscita appunto perché era molto nel personaggio, pure troppo e ad aveva assunto un che di comico.

Il primo film comunque è piaciuto anche a me. Gli altri non l'ho visti perché sono insofferente all'ondata pubblicitaria... quella che decide per conto del pubblico che Jack Sparrow, o Hulk o chi per loro sono il personaggio del momento, con tanto di pupazzo nell'happy meal. Prima o poi li recupero.

Comunque, per i curiosi, la dinamica fu:

Rondi -> Ferro 3 -> Kim ki Duk -> L'arco -> gparker


gparker ha detto...

Chi l'avrebbe mai detto che c'era qualcosa che univa me, Rondi e Kim Ki Duk.


Anonimo ha detto...

l'ultima parte è:
gparker -> frankie666 -> distruzione totale.

Con me si chiude il fottutissimo cerchio.

Giuro che continuerò a mettere "fottuto" in qualunque cosa scrivo fino a che non vedo il nuovo film di Quentin Tarantino.


Kinemazone ha detto...

Su KinemaZOne, dove non si è mai parlato dei Pirati dei caraibi, il record di contatti (GOOGLE) l'ha avuto "Il numero 23", del quale peraltro non c'è una recensione ma solo un post che annunciava l'uscita.


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