Avevo gia' provato il cinema Imax, ma mai con un film di circuito. Quello che avevo visto alla citta' della scienza di Valencia era un documentario sulle origini dell'universo veramente brutto.
Ieri invece al Lincoln Square Theatre di New York ho avuto modo di assistere alla versione Imax di Harry Potter e L'Ordine Della Fenice.
Lo schermo da 22x16 m rimane impressionante, anche se utilizzato per un film crea un po' quell'effetto che Charlie Chaplin prendeva in giro in Un Re A New York, per il quale devi girare la testa per seguire le immagini da una parte all'altra.
Il 3D invece (che per Harry Potter E L'Ordine Della Fenice occupa gli ultimi 20 minuti di film) e' molto convincente. Non solo per le figure che nelle scene in cui passano oltre la macchina da presa sembrano uscire dallo schermo, ma soprattutto per il senso di profondita' che questo sistema dona anche alle inquadrature piu' semplici. Certo c'e' sempre bisogno degli occhialetti e la tecnologia che c'e' dietro non e' molto diversa da quella degli anni '50 (mentre quella dietro al sistema Real D dovrebbe essere migliore), ma lo stesso convince. Va notato che con tutta probabilita' sono vere le voci secondo le quali questo tipo di soluzione per il 3D affatica troppo il cervello, alla fine dei 20 minuti infatti mi faceva un po' male la testa e nelle scene con forti flash gli occhi erano sottoposti a forte stress.
Ieri invece al Lincoln Square Theatre di New York ho avuto modo di assistere alla versione Imax di Harry Potter e L'Ordine Della Fenice.
Lo schermo da 22x16 m rimane impressionante, anche se utilizzato per un film crea un po' quell'effetto che Charlie Chaplin prendeva in giro in Un Re A New York, per il quale devi girare la testa per seguire le immagini da una parte all'altra.
Il 3D invece (che per Harry Potter E L'Ordine Della Fenice occupa gli ultimi 20 minuti di film) e' molto convincente. Non solo per le figure che nelle scene in cui passano oltre la macchina da presa sembrano uscire dallo schermo, ma soprattutto per il senso di profondita' che questo sistema dona anche alle inquadrature piu' semplici. Certo c'e' sempre bisogno degli occhialetti e la tecnologia che c'e' dietro non e' molto diversa da quella degli anni '50 (mentre quella dietro al sistema Real D dovrebbe essere migliore), ma lo stesso convince. Va notato che con tutta probabilita' sono vere le voci secondo le quali questo tipo di soluzione per il 3D affatica troppo il cervello, alla fine dei 20 minuti infatti mi faceva un po' male la testa e nelle scene con forti flash gli occhi erano sottoposti a forte stress.
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