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29.8.08

La laguna in città

Anche quest'anno chi non può, non vuole o non ce lo mandano a Venezia e vuole seguire la manifestazione lo deve fare attraverso i principali media.
Come ogni anno personalmente non intendo perdermi nemmeno una puntata delle avventure della tenera Natalia al Lido e seguo con passione le videorecensioni mereghettiane (per il quale, inutile continuare a mascherarlo male, nutro una grande passione).

Quest'anno però si aggiungono due altri elementi, innanzitutto Repubblica.it attraverso la sua costola Trovacinema di Kataweb propone anch'esso delle videorecensioni dei film in concorso tenute dal critico ufficiale (Paolo D'Agostini) secondo una modalità simile a quella mereghettiana (la differenza più evidente è la mancanza di contrappunto con scene dal trailer e l'impostazione ad intervista invece che a reportage) senza però raggiungere il cult dell'originale (che sempre di più cura la messa in scena con ambientazioni raffinate e colorate).
Per confrontarle direttamente qui Paolo D'Agostini su Jerichow e Akille la Tartaruga e qui Mereghetti sui medesimi film.

Poi ci sta Rai Sat Cinema World, che sebbene gli altri anni proponesse una copertura decisamente maggiore (tutte le conferenze stampa e programmi continui) ora con uno spiegamento minore di forze è quasi migliore.
Se poter assistere alle conferenze era decisamente una cosa buona c'è anche da dire che poi spesso non si sapeva quando fossero e soprattutto non si poteva seguire TUTTO. Ora invece Ciak Point (ogni sera intorno alle 23 condotto da Enrico Magrelli) fa un ottimo punto della giornata con ospiti in studio e contributi video.

8 commenti:

Fabio ha detto...

Va bè, ma noi tutti sappiamo che il vero cult è Marzullo.


gparker ha detto...

Aggià devo controllare come va.
Eh ma senza Rondi e Magrelli...


Gokachu ha detto...

Quando mai hai cercato di dissimulare il tuo mereghettismo?


gparker ha detto...

si vede proprio eh?


EmmeBi ha detto...

Scusa l'ignoranza ma la tenera Natalia è la Aspesi? Tenera? Ironic?


gparker ha detto...

Mi hanno sempre fatto molta tenerezza i resoconti di Natalia Aspesi da Venezia.
Si percepisce un profondo senso di spaesamento di fronte a tante cose che stenta a capire ma che si sente in dovere di analizzare (anche in virtù del suo trascorso e del suo nome).

Scrive i resoconti dei film che vede come fossero recensioni di libri vecchissimi, li giudica per le posizioni che prendono come si faceva negli anni '60 non considerando che invece nel cinema moderno spesso si prendono posizioni estreme per dimostrare il contrario (come Tarantino).
Negli ultimi anni ha bucato tutte le principali novità esaltanti del cinema (da Cronenberg a tutta l'Asia) perchè arroccata su posizioni antiche e come spesso capita alle persone anziane (specialmente se colte e consce di esserlo) non cambia di certo idea, anzi combatte in una maniera in fondo tenera.

Scrive "Anche oggi un altro cinese" parlando di un film coreano e aggiunge "violento come tutti gli altri" quando in concorso non ce ne sono altri. Riporta male i nomi dei registi asiatici e spesso nemmeno si cura di autori fondamentali (tipo Johnnie To).

Più tenero di così! E' troppo colta e di sinistra per essere razzista e avercela per principio con gli asiatici. Mi sembra che ce l'abbia con tutto quello che non riesce a capire e tale mole di materiale (specialmente con Muller) purtroppo per lei aumenta di anno in anno.

Sono stato contento per lei che all'apertura almeno ci sia stato il film dei Coen per il quale ha potuto muoversi in scioltezza intorno ai costumi moderni degli americani.


Alberto Di Felice ha detto...

Sì, diciamo "tenera" e finiamola qui--

Il tuo mereghettismo è sempre stato chiaro. Va bene per le videorecensioni, però stai attento perché ci sono anche le derive mereghettiane, e quelle possono essere pericolose--


gparker ha detto...

Prima delle videorecensioni ovviamente c'era (e c'è) il mitico dizionario. Tutto poi può avere delle derive, non è che pendo dalle sue labbra o sono daccordo al 100% con le sue idee. Assolutamente no. Molto spesso divergiamo e proprio quando divergiamo che lo trovo grande perchè nonostante giudizi diversi le sue idee sono sempre degne del massimo rispetto.


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