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20.9.06

Dal nuovo Soapbox al successo di iTunes, è YouTube il vero pioniere di una nuova distribuzione oltre il viral video

Partendo per secondo probabilmente il video sta superando l'audio in rete in termini di evoluzione distributiva.
Sono successe molte cose negli ultimi giorni. Microsoft ha lanciato il suo YouTube.
Ormai la notizia rimbalza in lungo e in largo per la rete. E' partito Soapbox, il servizio che sostituisce MSN Videos, che di suo aveva una buona quota di utilizzatori, ma anche nell'ottica del rinnovamento di tutto il portale live, si coglie l'occasione di rinnovare anche MSN Videos rendendolo molto più simile a YouTube, molto orientato cioè alla diffusione dei suoi video attraverso altri siti o blog.
Tempo fa Gates aveva dichiarato con tranquillità di non voler fare assolutamente nulla di simile a YouTube, perchè non avrebbe saputo come farci dei soldi e perchè il problema del diritto d'autore era veramente grosso, aveva anche ammesso di aver guardato dei film degli Harlem Globetrotters (complimenti per la scelta!) su YouTube per dare l'idea di cosa intendesse per problema del diritto d'autore.
Questo a giugno, ma molte cose cambiano in 3 mesi. YouTube ha accresciuto la sua quota di mercato e monte utenti in maniera vertiginosa (un'ascesa che non si sta fermando nè rallentando) e i social network che gli orbitano intorno invece non tengono il passo. MySpace, che è un altra corazzata, per dire, ha visto calare continuamente la fetta di mercato del suo spazio video, mentre il concorrente Google da quando ha piazzato un link al suo Google Video in home page ha triplicato gli accessi.
Dunque YouTube tira tantissimo, Google punta sul suo Google Video e guadagna mentre chi gli orbita intorno e non punta tutto sui video come MySpace crolla. Legittimo quindi il cambio di direzione di Gates che come è noto non vuole tenersi guori mai da nessun mercato.

Dal punto di vista dell'utenza c'è un leader di mercato YouTube che sperimenta e rischia per primo, si becca le ire della Universal e fa accordi con la Warner per dividere le quote delle pubblicità relative a video con materiale di proprietà Warner e gli altri che inseguono (la Warner ha fatto bene a ricordarsi che è meglio cavalacare un nuovo mercato invece che contrastrarlo come fece chi osteggiò e portò in tribunale la Sony al tempo del Betamax e dell'home video invece di cominciare a distribuire il proprio materiale). Ma il prossimo passo per tutti sarà il video a pagamento, sarà la vendita? Google Video lo fa da tempo ma senza particolari risultati e a YouTube sembra non interessare.
Eppure è proprio YouTube il player da seguire perchè ha la forza per dimostrare che il video in rete può avere uno specifico diverso, per il quale i gatekeeper sono gli utenti stessi che selezionano un elite di video ogni mese (i più visti) che vengono poi spinti in home page dal sito stesso o attraverso il passaparola dagli utenti.

iTunes è il colosso ormai del vecchio mondo tradotto in rete (in una settimana ha venduto 125,000 copie dei suoi 75 film della Disney in catalogo per un totale di 1 milione di dollari) ma YouTube è al momento il vero pioniere dei nuovi mezzi di espressione, e la storia di lonelygirl15 ne è solo un esempio immaturo.
Oltre il viral video c'è il mondo della produzione video per internet, una forma di distribuzione alternativa alla quale la musica non è ancora arrivata.

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