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23.9.06

Nuovomondo (2006)
di Emanuele Crialese


Storia strana quella mia con Nuovomondo.
Per una distrazione avevo segnato male l'ora della proiezione in anteprima, sono così entrato in sala con un'ora di ritardo pensando di essere in orario e che il film fosse iniziato da un minuto (sono entrato durante una sequenza musicale che avevo supposto essere i titoli di testa).
Quella seconda ora di Nuovomondo che per me era il film (almeno fino a quando ho visto che finiva dopo soli 60 minuti), mi aveva veramente impressionato.
Incredibile! Un film narrato in maniera svelta, asciutta, senza fronzoli, che non si perde per strada ed ha l'arroganza intellettuale di non spiegare nulla pretendendo (e a ben donde) che tutto sarebbe stato chiaro lo stesso. Un film con inserti surreali inspiegati, metafore efficienti che non necessitano di introduzioni di alcun tipo. Ero uscito convinto comunque che la visione per intero non avrebbe potuto che migliorare il mio giudizio già positivo.
Invece visto per intero Nuovomondo è lento e didascalico, inutilmente prolisso e narrato con una tremenda paura di non riuscire a spiegare tutto. Tutto ciò che mi era sembrato bellissimo perchè enigmatico eppur chiaro alla prima visione, rivisto dopo la prima parte del film era pedante e ripetitivo, inutilmente ridondante e soprattutto limitato.
La seconda parte di Nuovomondo vista a sè era un altro film, un film che parlava sì da immigrati ma questa volta con la coscienza di chi mostra e non dimostra, di chi mette in scena personaggi e non una storia, era un cinema moderno ed efficace.
Rimangono alcune belle immagini (su tutte quella centrale qui sotto e il quadro finale della famiglia al completo) e trovate, ma ogni cosa si scioglie perchè appesantita dalla prima ora, le sequenze agili diventano pesanti perchè già viste, quelle metaforiche diventano ridicole perchè spiegate e quelle lente diventano noiose perchè non c'è nulla da scoprire di nuovo, ma solo ripetizione.
Quando la smetteremo di fare film così? Quando la smetteremo di fare queste fiction allungate? Questi film che insegnano, che trasmettono informazioni e non stati d'animo, questi film che non hanno una visione di cinema e non parlano di cinema, ma solo della trama (che non è neanche eccezionale)??
Quando troveremo figure nuove per il nostro cinema che non siano le nostre maschere tradizionali?
Quand'è che la smetteremo di girare con l'obiettivo di fare film importanti e di grande rilevanza e ci metteremo a fare film piccoli e agili, girati in fretta e senza dargli troppa importanza? Film che rispecchino una visione di cinema e di mondo che non sia sempre la stessa?

Infine vorrei sapere chi si è battuto in giuria per dargli il Leone D'Oro, erano in 3, uno era Placido e l'altro Cameron Crowe, chi è stato il terzo?! Si prenda la sua responsabilità e si autodenunci nei commenti!

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Una zozzeria di film.
Bella l' ultimissima canzone.


Anonimo ha detto...

Un ottimo film. Forse, visto una seconda volta... bah. Come bah anche per "fiction allungate".
Un punto a sfavore del film ce l'avrei anche, ma lungi da me accendere un flame :) potrebbe crearsene uno tipo i titoli di testa di Cuore Selvaggio.


Anonimo ha detto...

A mio avviso hai sofferto l'essere entrato un'ora dopo. Il film è un lento incedere. L'inizio logicamente introduce quelle situazioni e quelle atmosfere che dopo un'ora saranno già evolute. Logico che vedendolo nel modo in cui ti è capitato, sembrerà ridondante.
Non capisco però come tu possa prlare di fiction allungata (sia per regia che per sceneggiatura non c'entra nulla).
Trovi un limite nel fatto che spieghi solamente e poi ti lamenti degli elemnti onirici.
Bah...

Eddie Valiant


Anonimo ha detto...

Com' è che non ti fanno mettere anche a te i quadratini sulla cinebloggers connection?
Ah tralaltro sono completamente d' accordo quando dici che bisogna smettere di fare film "importanti e di grande rilevanza" e di mettersi a "fare film piccoli agili, girati in fretta e senza dargli troppa importanza"... Questo cinema comunica e trasmette poco, è veramente apatico, un cinema + semplice e + legato alla gente credo sarebbe solo che migliore...
Ma soprattutto mi piaci quando dici "Film che rispecchino una visione di cinema e di mondo che non sia sempre la stessa"
Aggiungerei che la trama non solo non è eccezionale ma è anche quasi inesistente, secondo me questo film racconta poco e niente...
Tralaltro se non l'hai visto, sullo stesso tema consiglio a te e a tutti quelli che hanno amato questo film, "La Leggenda Del Pianista Sull' Oceano"...
Quello si che è un capolavoro.


gparker ha detto...

@fabio: stai dicendo che dovrò controllare la macchina prima di mettere in moto?

@frankie: incredibile, ogni tanto anche io e te siamo daccordo

@snaut: Nuovomondo si comporta esattamente come una fiction nel senso che benchè sia professionalmente migliore mantiene la medesima tipologia di narrazione, dove prima ancora di cominciare a vedere il film già si sanno i significati che saranno esposti.

@eddie valiant: invece è proprio per le regia e la sceneggiatura che parlo di fiction allungata, si certo entrambe sono molto più professionali di una qualsiasi fiction, ma sono della stessa tipologia.
E comunque io dico che il peccato è che sia tutto spiegato per filo e per segno, comprese le sequenze oniriche che è spiegato come siano il frutto delle poriezioni del protagonista. La prima volta che l'ho visto non sapevo fossero le proiezioni del protagonista ed erano stupende, arroganti e piene di significato, rimandavano ad un'idea di cinema più ampia e suggerivano allo spettatore molte più cose, oltre la semplice trama. Erano bellissime. Spiegate perdono ogni fascino.


Anonimo ha detto...

concordo con EddieValiant. da come ne parli tu sembra che stiamo parlando di un film di pura narrazione, mentre invece è un film fatto di immagini che trasportano la vicenda al di là dei suoi riferimenti storici, il passaggio dall'antico al moderno, dal mito alla realtà, dalla famiglia allo stato, sono tutti temi che si leggono nei volti e nelle immagini! Sul fatto poi che tutto sia spiegato... beh, le immagini di loro nel latte, saranno pure delle proiezioni del protagonista, ma a me sembra che vadano al di là di un semplice 'pensiero' ma trasfigurano in visione surreale del viaggio


gparker ha detto...

No è proprio lì il punto, non c'è trasfigurazione, c'è al massimo una metafora, una simbologia ma non un rimando a qualcosa di altro che vada oltre la contingenza della storia. si rimane legati a quella trama e basta.


Anonimo ha detto...

a me è piaciuto e non poco.
http://indelirioveritas.splinder.com/tag/nuovomondo


Anonimo ha detto...

Come al solito, non sono per niente d'accordo con te. E questo ti sembra equiparabile a uno sceneggiato televisivo?! Secondo me dipende anche da come l'hai visto, ti eri fatto un'idea del film che ovviamente non corrispondeva alla realtà, e ti ha deluso per questo. Il film ha un suo ritmo, un incedere particolare che ha senso solo se lo si segue dall'inizio.


gparker ha detto...

sicuramente la maniera in cui l'ho visto ha influenzato il mio giudizio in maniera fondamentale, ma quello che io credo è che questa modalità mi abbia aperto gli occhi.
Magari anche a me il film non sarebbe dispiaciuto (mi sembra difficile che mi sarebbe addirittura piaciuto), ma così ho capito come DOVEVA essere questo film. E uso il verbo "dovere" perchè pur mantenendo i medesimi intenti e scopi sarebbe stato moderno e mille volte più cinematografico. Per i premi vinti DOVEVA essere come l'ho visto io quel film!


Anonimo ha detto...

Uhm, quali sono i canoni secondo te per considerare un film "moderno"? Spero non siano i ritmi da dieci stacchi in mezzo minuto ecc... Mi sembra anche che l'umiltà non sia il tuo forte.


gparker ha detto...

Gli stacchi ogni mezzo minuto li faceva Eisenstein mentre Godard negli anni '60 faceva lunghissime inquadrature fitte di dialoghi, di certo non sono un segno di cinema moderno.
Quando parlo di cinema moderno, parlo di un cinema che si libera dagli inutili retaggi del suo passato per mantenere unicamente i legami essenziali, un cinema che non ha paura di narrare le cose in maniera diversa, non necessariamente classica e non necessariamente diretta. Non che non ami la narrazione classica, anzi, ma mi sembra che ora la produzione nostrana sia appesantita da un modo di fare cinema che risente del retaggio del grande passato, che proprio nella sua grandezza opprime il presente. Per questo auspico, specialmente per il nostro cinema, film più moderni che abbiano il coraggio di liberarsi di quelle che sono diventate ormai catene per fare qualcosa di nuovo.
Qualcosa di nuovo tanto arriverà, come arriva sempre nell'arte, periodicamente, mi auguro solo tocchi a noi.
Percui quando entro e vedo un film che per una strana coincidenza mi sembra modernissimo, efficace nei suoi intenti (sapevo della trama prima di entrare) eppur interessante e intrigante nella forma della narrazione non mi sembra vero. Scoprire poi che invece ha la solita narrazione è il solito polpettone che non propone nulla di tutto ciò che di nuovo mi sembrava proponesse mi apre gli occhi ancor di più sulla situazione attuale.

Per il resto, sì. Senz'altro l'arroganza è il mio difetto più caro. Non che pensi di avere sempre ragione, questo no, anche i commentatori più avvelenati di questo blog potranno dire le peggiori cose di me ma non che pensi di aver sempre ragione, ma delle mie idee sono convinto. Spesso cambio opinione, spesso dubito e spesso pongo domande più che dare risposte, ma di quello che dico sono fermamente convinto e lo espongo con convinzione e fermezza, perchè non sto dicendo la prima cosa che mi passa per la testa e mi sento in diritto di essere arrogante.


Anonimo ha detto...

Quand'è che la smetteremo di scrivere con l'obiettivo di dire cose importanti se quando andiamo al cinema non capiamo nulla di ciò che vediamo e non sappiamo fare un corretto uso della lingua italiana?


gparker ha detto...

L'obiettivo di dire cose importanti c'è sempre, se devo dire cose non importanti non le dico proprio. Quanto al non capire nulla, quello come al solito è opinabile: chi dice che io non capisco e gli altri si? Chi dice cosa è corretto e cosa no? E soprattutto cos'è che non avrei capito? Il film? la trama? Gli intenti dell'autore?
Quanto alla lingua ho la pessima abitudine di non rileggere quello che scrivo e si vede.

Più che altro: quando la smetteremo di attaccare a caso e cominceremo ad attaccare su cose precise, facendo esempi e proponendo tesi alternative?


Anonimo ha detto...

tanto per cominciare smettiamola tutti di prenderci tanto sul serio. Quanto alla tesi alternativa, è semplicemente opposta alla tua. Non capisco come si fa a parlare di 'fiction allungata'. Forse hai visto pochi film italiani e troppi americani.


gparker ha detto...

Prendo sempre sul serio quello che faccio, il che non vuol dire che non se ne possa discutere, ma anche questo lo faccio seriamente. E' una questione di approccio alle cose, non mi piace leggere cose scritte alla leggera e per questo non lo faccio.

Tesi opposta alla mia è un po' vago. E' chiaro che non la pensiamo allo stesso modo e che a te il film è piaciuto ma quello che intendevo è sapere perchè ti è piaciuto o anche perchè pensi che quello che ho scritto sia sbagliato.
Ho parlato di fiction allungata perchè ho ritrovato la medesima banalità e i medesimi temi trattati nella medesima maniera che nelle fiction. Poi è chiaro che molte altre cose non sono da fiction, ma mi è sembrato che le più importanti rimandassero a quel tipo di dimensione.
Certo che ho visto più film americani che italiani, come tutti del resto. La produzione è questo. Sia al cinema che in televisione si vedono più film americani che italiani. Se anche riuscissi a vedere tutto quello che esce, comunque vedrei più film americani. Ma questo in sè non è un male perchè noi non dobbiamo imitarli e nè dobbiamo giudicare il nostro cinema in base al loro.


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