Il primo lungometraggio di Tim Burton, immediatamente seguente al corto Frankenweenie, è necessariamente un film su commissione, ma stranamente un'opera che già sulla carta è nelle sue corde.
Si tratta di un improbabile tentativo di lanciare come personaggio per il grande schermo Pee Wee Herman, intrattenitore per bambini, una specie di stupido geniale in stile Forrest Gump. Nelle mani di Tim Burton però Pee Wee diventa uno dei suoi classici mostri fuori dalla società ancora più diabolico, follettesco, misogino e kitsch dei suoi successivi epigoni.
Pee Wee Herman si muove e si comporta più o meno come Mr. Bean (incredibile quanto Rowan Atkinson si sia ispirato) in un universo che porta al 100% il marchio Burton. Quella commistione tra reale e cartoonesco che in futuro troverà miglior sfogo forse solo in Edward Mani di Forbice.
Stranamente infatti nel suo primo lungometraggio c'è già tutto Burton, tutto ciò che diventerà (la raffinatezza formale, lo stop motion, il mondo infantile, le mancanti figure paterne...).
Il film, probabilmente inizialmente inirizzanto ad un pubblico di bambini, ammicca emolto al pubblico degli adulti e trova in qualche istante dei momenti di vera comicità. Impagabile il film che alla fine viene fatto sulle avventure che Pee Wee ha vissuto. Una vera chicca.
Non so che effetto potesse fare vederlo all'epoca, ignorando chi fosse Burton, ma visto ora è un'opera assolutamente fondamentale per chi lo ama.
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