Se non ne avete sentito parlare vi dico in un attimo la trama di L'Onda: all'università un gruppo di studenti viene fomentato a fare un esperimento sociologico, per capire se è possibile un nuovo nazismo oggi si impegnano per una settimana a fare gruppo, a rispettare l'autorità e vestirsi uguali ecc. ecc. insomma a fare tutte quelle cose che caratterizzano l'autarchia.
Sotto l'egida di un professore assolutamente liberale e progressista (che appunto per questo vuole mostrare loro il funzionamento di simili meccanismi) vengono portati a simulare l'emergere di un gruppo dominante che sempre di più diventa intollerante del dissenso.
Le dinamiche di conquista del consenso tipiche delle autarchie sono ben rese, nel microcosmo scolastico si replicano tutte i topoi dittatoriali: dal benessere iniziale, alla percezione dei vantaggi, dall'emarginazione del diverso all'intolleranza per le proteste, fino al percepirsi come migliori e al raggiungere le menti più semplici dando loro una ragione per sentirsi integrati.
Il fascismo e il nazismo nel loro emergere sono ben compresi dall'autore che li ricrea con dovizia di particolari e anche una certa indulgenza (non per l'ideologia certo ma per chi suo malgrado ne viene coinvolto pensando che sia meglio per tutti) che aumenta la complessità del film.
Ciò che invece non va davvero è l'idea di fondo. Non solo è assolutamente implausibile che in 7 giorni si creino dinamiche simili, così velocemente e con tale forza (ma in fondo è una forzatura di trama utile a parlare d'altro e si può tollerare), la cosa più fastidiosa è che L'Onda non tiene in considerazione tantissime altre variabili mostrando però una dovizia di particolari realistica che ha poco senso.
Per dirla in parole povere esiste già, oggi, nella vita di tutti i giorni, un sistema che inquadra i giovani, che li fa vestire tutti uguali, che li fa sentire parte di un gruppo unito, che gli dà speranza, che li coalizza contro qualcun altro, che li dota di ritualità particolari e che è fortemente incentrato su una gerarchia indiscutibile e su un sistema di simboli intoccabili. Un sistema dove non c'è possibile discussione e che dà senso alla vita dei più semplici ed emarginati tramite un'ideologia fortissima e valori dogmatici. Sono le scuole private religiose. Eppure non si ricreano dinamiche fasciste. Questo perchè esistono altre strutture parallele (la famiglia in primis) che mediano gli insegnamenti e li riportano nelle dovute proporzioni.
E poi il finale, che non anticiperò, così ricattatorio e volgarmente arrogante nel pretendere la partecipazione emotiva dello spettatore che maldispone anche il più bendisposto è tra i meno risolti mai visti.
Capisco che i tedeschi cerchino di venire a patti in tutti i modi con la propria eredità e questa rappresentazione del nazismo è quasi un atto autoindulgente (perchè, giustamente, mostra come sarebbe potuto accadere ovunque) verso le colpe dei padri che vanno assunte anche dai figli ("Ma noi che centriamo con il nazismo?" dice all'inizio un ragazzo che poi sarà tra i più fomentati), ma cerchiamo di farci dei bei film intorno...
Sotto l'egida di un professore assolutamente liberale e progressista (che appunto per questo vuole mostrare loro il funzionamento di simili meccanismi) vengono portati a simulare l'emergere di un gruppo dominante che sempre di più diventa intollerante del dissenso.
Le dinamiche di conquista del consenso tipiche delle autarchie sono ben rese, nel microcosmo scolastico si replicano tutte i topoi dittatoriali: dal benessere iniziale, alla percezione dei vantaggi, dall'emarginazione del diverso all'intolleranza per le proteste, fino al percepirsi come migliori e al raggiungere le menti più semplici dando loro una ragione per sentirsi integrati.
Il fascismo e il nazismo nel loro emergere sono ben compresi dall'autore che li ricrea con dovizia di particolari e anche una certa indulgenza (non per l'ideologia certo ma per chi suo malgrado ne viene coinvolto pensando che sia meglio per tutti) che aumenta la complessità del film.
Ciò che invece non va davvero è l'idea di fondo. Non solo è assolutamente implausibile che in 7 giorni si creino dinamiche simili, così velocemente e con tale forza (ma in fondo è una forzatura di trama utile a parlare d'altro e si può tollerare), la cosa più fastidiosa è che L'Onda non tiene in considerazione tantissime altre variabili mostrando però una dovizia di particolari realistica che ha poco senso.
Per dirla in parole povere esiste già, oggi, nella vita di tutti i giorni, un sistema che inquadra i giovani, che li fa vestire tutti uguali, che li fa sentire parte di un gruppo unito, che gli dà speranza, che li coalizza contro qualcun altro, che li dota di ritualità particolari e che è fortemente incentrato su una gerarchia indiscutibile e su un sistema di simboli intoccabili. Un sistema dove non c'è possibile discussione e che dà senso alla vita dei più semplici ed emarginati tramite un'ideologia fortissima e valori dogmatici. Sono le scuole private religiose. Eppure non si ricreano dinamiche fasciste. Questo perchè esistono altre strutture parallele (la famiglia in primis) che mediano gli insegnamenti e li riportano nelle dovute proporzioni.
E poi il finale, che non anticiperò, così ricattatorio e volgarmente arrogante nel pretendere la partecipazione emotiva dello spettatore che maldispone anche il più bendisposto è tra i meno risolti mai visti.
Capisco che i tedeschi cerchino di venire a patti in tutti i modi con la propria eredità e questa rappresentazione del nazismo è quasi un atto autoindulgente (perchè, giustamente, mostra come sarebbe potuto accadere ovunque) verso le colpe dei padri che vanno assunte anche dai figli ("Ma noi che centriamo con il nazismo?" dice all'inizio un ragazzo che poi sarà tra i più fomentati), ma cerchiamo di farci dei bei film intorno...
13 commenti:
Ma non c'era già "The experiment", con lo stesso soggetto (fra l'altro ispirato a un vero esperimento effettuato da Philip Zimbardo negli USA)?
hai centrato il punto.
Quando hai scritto:
"Per dirla in parole povere esiste già, oggi, nella vita di tutti i giorni, un sistema che inquadra i giovani, che li fa vestire tutti uguali, che li fa sentire parte di un gruppo unito, che gli dà speranza, che li coalizza contro qualcun altro, che li dota di ritualità particolari e che è fortemente incentrato su una gerarchia indiscutibile e su un sistema di simboli intoccabili. Un sistema dove non c'è possibile discussione e che dà senso alla vita dei più semplici ed emarginati tramite un'ideologia fortissima e valori dogmatici."
ero sicuro, e ho sperato, che ti riferissi alla curva della Roma.
In Spagna il film ha avuto molto successo (di critica, di dibattito, ma anche un po' di pubblico), penso perché il tema qui é piuttosto sentito. Io non l'ho visto.
The experiment non era un horror?
alla curva diciamo che gli manca di essere vestiti tutti uguali comunque si, il tifo è un'altra forma di aggregazione para-fascista infatti poi spesso l'ideologia è quella. Ma sicuramente meno pervasiva della scuola alla quale vai da piccolo, negli anni della formazione, e tutti i giorni 5 ore al giorno.
posso concludere quindi che la scuola è fascista?
Roger Waters è fiero di te.
Puoi dire che la scuola privata ha un impianto para-militare, l'impianto militare è la base del fascismo.
sono un agnostico, ho fatto le superiori in una scuola cattolica privata. tornassi indietro non lo rifarei manco morto. pero non ti seguo quando dici che le scuole religiose private sono cosi. nessuna scuola di quel tipo della mia citta è cosi. forse intendi i seminari, quelle scuole dove prendono i bambini e li fan diventare preti?
Sono un ateo, ho fatto l'asilo, le elementari e le medie in una scuola cattolica, tornassi indietro non lo rifarei mai e le mie prime parole per i miei genitori sarebbero "No in quella scuola".
Non parlo però solo della mia esperienza, sono stato in una scuola che non era il collegio della Mala Educacion, una scuola cattolica normale, ma parlo anche di altre esperienze perchè in quegli anni ho visto altre scuole ho conosciuto altre realtà (le scuole cattoliche sono tutte intersecate e fanno molte attività che non coinvolgono quelle pubbliche come i tornei sportivi).
La gerarchia precisa militare di cui parlo non si esplicava con le marce e le trombe ma con il concetto di rispetto assoluto dell'autorità e con l'insegnamento di un mondo che vive in un sistema a caste nel quale ci sono individui meritevoli e non meritevoli, dove esistono standard a cui adeguarsi e da non discutere. Un mondo dove esistono ordini non regole.
In più, relativamente al discorso del film, tutte le caratteritiche che elencano sono quelle attraverso le quali le scuole private inculcano il dogma, cioè il concetto che esiste un sapere da non mettere in discussione e attraverso i quali cercano di tenerti avvinto ad un gruppo che è la comunità cristiana, convincendoti che è meglio e riuscendo a penetrare spesso nelle menti più semplici con subdoli sistemi di basse ricompense.
per curiosita, ma pure il Compatto è finito nelle grinfie delle suore?
Mio dio, credo che potrei scriverci un romanzo pulp...
si
e tizianomorescamente l'hanno dovuto allontanare.
L'avevo perso e l'ho recuperato ieri. Mi e' piaciuto anche se non sono riuscita assolutamente a interpretare il primo piano del prof che chiude il film. Quell'espressione tra "adesso ho capito" e "oddio cosa ho fatto" cioe' tra la soddisfazione e il pentimento mi ha lasciata perplessa. Sul dibattito ke ne e' nato qui posso dire, pur non avendo frequentato suole private cattoliche, che credo che la differenza sia proprio nella convinzione profonda e nel senso radicato di appartenenza. Non credo ke i prof degli istituti cattolici fomentino le classi in qs modi, ne' ke vogliano provare qc con i loro insegnamenti. Almeno spero.
No, non c'è intenzionalità ma c'è quella medesima modalità di "creare comunità" attraverso una forma di coalizzazione che dà senso ai più semplici e pone delle transenne rispetto ad "altri".
Il senso di appartenenza secondo me non è più radicato è solo più allargato perchè ti convincono che è l'appartenenza alla comunità cattolica e che questa comprende tutti. In realtà non è così, ma è meglio percepirsi una massa grande che rispecchia tutto ciò in cui si crede.
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