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3.4.09

Desideri Nel Sole (Adieu Philippine, 1962)
di Jacques Rozier

All'epoca della sua uscita fu uno dei film più importanti della Nouvelle Vague, adorato da Truffaut e Godard e in seguito se n'è persa memoria, è finito dimenticato. E c'era un motivo.
Desideri Nel Sole, curiosamente girato il medesimo anno di Il Sorpasso, ha una struttura simile a quella del film di Dino Risi, e anche a quella di un altro contemporaneo cioè Jules E Jim (però al contrario, due donne e un uomo).

Gli elementi del movimento francese ci sono tutti: riprese in esterni, libertà stilistica, dichiarazioni esplicite di poetica filmica, i riferimenti alla cultura americana, le spiagge, le donne, le sigarette, i registi e una trama funzionale ai personaggi.
Quello che lo rende trascurabile oggi è però il fatto che tutti questi elementi siano abbozzati e non portati a termine. Ogni film Nouvelle Vague degli inizi è come un esperimento in cui diverse tecniche e diverse innovazioni del linguaggio (spesso contaminazioni e forzature del linguaggio tradizionale) vengono messe alla prova, testate e amalgamate insieme. L'amalgama di Desideri Nel Sole non solo non funziona ma non è neanche bella.

Nonostante molte idee poi entrate nel linguaggio comune (come un personaggio che parla mentendo su se stesso e uno stacco di pochi secondi che mostra la realtà dei fatti) per tanti versi la visione di Rozier, rivoluzionaria come quella degli altri colleghi non ha avuto la medesima fortuna anche perchè "funziona" meno. Anche la scena a tavola (nella quale si dice che nel 2000 i cinesi saranno ben 1 miliardo e che America e URSS si alleeranno contro di loro), molto molto particolare e interessante per inquadrature, montaggio e idea di messa in scena, alla fine funziona poco nel suo complesso.
Solo alla fine alcuni momenti trovano una sospensione e una fusione tra immagini e sentimenti che creano senso mentre per il resto il film cede al lato oscuro del movimento francese, cioè il cazzeggio intellettuale.

Forse è uno dei primi casi di doppiaggio dialettale. Un paio di personaggi infatti sono doppiati con insostenibili inflessioni dialettali italiane (napoletano con r moscia e siciliano). In un piccolo ruolo (di doppiatore) anche Oreste Lionello. Tutto comincia a quadrare.

3 commenti:

steutd ha detto...

eccolo il film del 1962... "I cinesi saranno un miliardo nel 2000". Magari...


alp ha detto...

non ho mai saputo niente di questo film! forse dovrei mettere questa ignoranza tra le mie dodici vergogne? come l'hai recuperato??


gparker ha detto...

lo facevano in una retrospettiva Nouvelle Vague al Detour.


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