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4.2.10

Paranormal Activity (id., 2007)
di Oren Peli

POSTATO SU
Preceduto da una campagna pubblicitaria di quelle che creerebbero aspettative esagerate anche per Nosferatu di Murnau vedere Paranormal Activity è un esercizio di astrazione dal dibattito mediatico. Io, ve lo dico prima ancora di cominciare con le opinioni, agli horror mi metto paura mediamente e mi è sempre sembrato l'atteggiamento più ragionevole nei confronti di questo genere.

E paura Paranormal Activity ne mette. Non come si dice nelle varie tagline "da non dormire più" o "da tremare fisicamente", paura immediata e basta. Da un altro lato il film è anche un esempio di cinema intelligente, scaltro e molto consapevole dei meccanismi di assimilazione delle immagini da parte del pubblico.
Girato con un budget ridicolo, nello stesso appartamento dell'autore, con l'attrezzatura che si vede più volte inquadrata il film non ha il denaro per mostrare nulla e di fatto non lo fa cercando però comunque di guidare l'immaginazione dello spettatore.

Se infatti non mostrare l'orrore è una vecchissima tecnica della paura Oren Peli fa un passo più in avanti suggerendo alcune immagini o figure, le uniche mostrate allo spettatore e quindi il solo riferimento possibile all'immaginazione.
Orchestrare un racconto intorno alla cattura di un'immagine dell'invisibile rischia di lasciare troppa libertà all'immaginazione di chi guarda, che può rivelarsi in alcuni casi eccessivamente povera (il problema di The Blair Witch Project), Oren Peli invece ogni tanto lancia qualche indizio, mostra il video di un esorcismo e delle immagini demoniache prese da libri illustrati, ma senza soffermarsi troppo, lasciando che le immagini da sole si sedimentino e facciano il lavoro.

Il resto del lavoro poi lo fa una costruzione della paura tanto lenta quanto inesorabile che, sebbene sfiori il ridicolo in certi punti, ricalca molto da vicino la scansione dell'horror canonico, quella per la quale i protagonisti si vanno a cercare la morte generando nello spettatore una continua e proficua tensione tra l'immedesimazione e la repulsione.
Paranormal Activity è un horror minimale, non solo a basso budget, un film di paura dove questa si annida in pochissimi gesti, suoni ed eventi ben dosati e caricati di significato. Per questo un horror intelligente e degno di rispetto.

Il film ha 2-3 finali, tutti disponibili non senza fatica su YouTube. Quello che si vede al cinema è l'ultimo, imposto dalla produzione (si dice da Spielberg stesso), e mi sembra il più efficace in termini di paura anche se forse è il meno coerente con il resto dello stile del film. Più in linea appare essere il primo, quello che coinvolge la polizia, mentre nè carne nè pesce il secondo, quello che tira in ballo un coltello da cucina.

Straordinario A. O. Scott che non ha gradito il film e chiude la recensione con
“Paranormal Activity” is rated R. People tend to swear a lot when scary stuff happens.

7 commenti:

Mariolone ha detto...

io come metro di giudizio dell'horror ho the ring...questo ti ha fatto più o meno paura?


gparker ha detto...

nulla a livello di the ring

questo un po' più pauroso di the blair witch project


Unknown ha detto...

a me the ring (quello giapponese, l'altro non l'ho visto) non ha fatto molta paura anche se mi ha affascinato e mi è piaciuto.

blair witch project ai tempi mi fece solo un pò di pena e un pò di tensione.

REC invece, mi ha fatto molta paura, a un certo punto ho interrotto la visione per riprenderla mezz'ora dopo. sennò morivo.


gparker ha detto...

The Ring americano è veramente pauroso


Anonimo ha detto...

A me ha fatto paura come un moscerino che si posa sul naso...cioè na roba veramente ininfluente su tutti i livelli. Anzi, il sonno me l'ha conciliato in maniera incredibile. Ho rischiato di addormentarmi almeno dieci volte durante la visione. Oltre alla noia imperante c'era anche un pò di irritazione per l'inutilità di quasi l'80% della pellicola, per non dire tutta...

Ale55andra


Anonimo ha detto...

The Ring americano fa molta piu paura del jappo. E the ring in generale fa molta piu paura di paranormal activity... Devo ammettere che a me non è dispiaciuto in generale come realizzazione del film, però paura veramente poca! Forse se l'azione invece che cominciare negli ultimi 10 minuti di film fosse cominciata un po prima..


gparker ha detto...

è vero che il film comincia a muoversi davvero un po' dopo la metà ma trovo che il dilungarsi iniziale non sia inutile. Gran parte della paura che io ho provato viene dalla costruzione abile che si fa in quella prima parte, nelle convenzioni dei dialoghi e in come stranamente Oren Peli riesce a far aderire quel racconto dai toni iperreali agli schemi classici dell'horror.


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