Con un titolo da cinema di fantascienza, le premesse da commedia adolescenziale, lo stile di messa in scena da film horror e un finale da cinema di guerra, Project X mette a segno un colpo che va ben al di là di dove si fosse originariamente mirato.
Con lo stile del "found footage" (qui sdoganato dall'horror e usato per avvicinare il film alle immagini delle guerriglie urbane) Nourizadeh sotto l'ala di Todd Phillips (produttore) che tutto sa e tutto vede, racconta una storia di quelle care all'autore di Old School e Una notte da leoni. Tre adolescenti sfigati, ognuno a modo proprio (il timido, quello reso bamboccione dai genitori e l'inconsapevole), decidono di uscire dal loro status attraverso la festa di compleanno di uno di loro. I genitori vanno fuori città per un paio di giorni e così si può usare la casa. L'idea è fare la festa più grande di sempre, il risultato è anche maggiore.
Nourizadeh procede in maniera scientifica nella cronaca della perdita di controllo di una situazione che sembrava semplice, proprio come Todd Phillips in Una notte da leone, dividendo il film in due parti. La prima è la preparazione, la seconda è la festa, ovvero la prima è la creazione di un'aspettativa che tutti sanno come andrà a finire (grazie a trailer cartellonistica ed esperienza cinematografica in materia), la seconda è il lento superare quell'aspettativa documentando lo slittamento nella follia minuto per minuto.
Non è facile proporsi di andare oltre al limite e poi farlo davvero, specie al cinema, specie in un genere che ci ha abituato a pensare in grande. Ma Project X invece che espandere il viaggio e le possibilità come faceva Un notte da leoni, comprime tutto in un solo ambiente, invece che esplodere, implode, infine creando la più paradossale e straordinaria delle ribellioni senza senso, idee, capi, organizzazione o obiettivi. Uno scontro anarchico puro, in cui una folla esaltata si contrappone all'ordine (la polizia) nella maniera più insensata e per le ragioni più futili: per eccesso di sballo.
Se all'inizio tutto è da subito esilarante, alla fine trova un senso insperato. Il found footage accosta le immagini da guerriglia ai video in stile London riots, mentre l'accumulo di droga, alcol ed esaltazione professato nella maniera meno corretta possibile (si va da droghe leggere a pesantissime senza la minima idea di condanna) si risolve in un'incredibile foga vitale. Nourizadeh ci tiene a mostrare bene le proporzioni della devastazione portata dalla festa, perchè in proporzione ad essa sta il trionfo di personaggi che solo rovinandosi possono trovarsi. C'è come un istinto di vita che scaturisce inspiegabilmente dalla tensione verso la morte in Project X che è il lato meno sondato della vitalità dei teen movie (cui gli adulti, nei film di Phillips, non sono mai estranei, siano avversi o partecipi). C'è una foga (auto)distruttiva che questa volta diventa un urlo da un tetto verso l'elicottero della polizia, rivolta senza un perchè, ribellione a nulla. Caos puro.
2 commenti:
visto. Grande film. Dopo cinque minuti avevo capito che era un filmone.
Alla fine ha davvero dei momenti che travalicano il suo genere.
Posta un commento