COURMAYEUR NOIR IN FEST
Poteva essere una contraddizione in termini "un thriller di Lasse Hallstrom", regista smielato di Chocolat, Hachiko e Le regole della casa del sidro e invece è un film svedese che ottempera a tutte le regole del cinema poliziesco svedese, puntando sugli ambienti e sulle psicologie, sulla recitazione e gli attori.
Non poteva certo essere una rivoluzione nel genere ma un'onesta prova e tanto è stata. Hallstrom da bravo esordiente della categoria si appoggia a qualche hitchcockismo, cerca di puntare sulle relazioni personali (materia che conosce meglio) e trova piccoli elementi di interesse in ogni scena, giocando con le aspettative e riponendo un'inusuale fiducia negli spettatori.
La storia di un medico ipnotizzatore, radiato dall'albo e richiamato in attività da un ispettore che indaga su una strage familiare a cui solo una persona è sopravvissuta (in coma ma ipnotizzabile), non riserva troppe sorprese, sebbene vorrebbe farlo, eppure è capace di trovare i puntelli migliori per ribaltare la noia in cui di tanto in tanto lo spettatore rischia di sprofondare.
Non mancano alcune irragionevolezze e forzature nella trama, utili a prolungare una storia che arriva là dove spettatore la vorrebbe portare inizialmente solo dopo un'ora, tuttavia sarebbe ingiusto accanirsi su un prodotto medio e privo di ambizioni smodate.
Da quel che si vede all'estero ogni film nordico che voglia avere velleità d'azione e suspense finisce su un lago ghiacciato a rischio rottura, e questo non farà eccezione, tuttavia proprio in extremis la politica di Hallstrom di puntare più sulle relazioni e sulla recitazione che sul montaggio e la scrittura (le componenti più classiche di un thriller) comincia a pagare e il gran finale non lascia l'amaro in bocca.
2 commenti:
Non è collegato espressamente a questa recensione ma inserisco qui una mia richiesta.
Considerando approfondite e ragionate le tue recensioni, ho curiosità di conoscere la tua opinione su un film visto recentemente: The perks of being a wallflower.
Io l'ho iniziato a guardare un pò distrattamente ed alla fine è diventato uno dei miei film preferiti del 2012 (magari me lo riesci ad infilare nella classifica di fine anno). E grande stupore per l'interpretazione di Emma Watson.
La aspetto sul podcast! Grande Niola!
recensioni ad personam
sarà visto e fatto!
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