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4.6.15

Accidental Love (id., 2015)
di Stephen Greene

PUBBLICATO SU  
David O. Russell odia questo film così tanto da aver voluto uno pseudonimo al posto del suo nome sui credits. L'aveva iniziato nel 2010, poi interrotto per problemi di denaro e mai completato se non senza il consenso dell'autore. Dopo 5 anni il film esce ed è come una testimonianza dal passato.
Nonostante Russell desideri disconoscerlo (e in effetti ha dei seri problemi di ritmo, anche se corre come alimentato da un timer che ticchetta ma allo spettatore pare più una inconsueta stravaganza) Accidental Love porta con sè tutti i marchi del suo autore, anche se è stato concepito prima della "rinascita" iniziata con The Fighter. Nella storia stralunata della ragazza con un chiodo in testa che non avendo assicurazione sanitaria non può liberarsene e dei suoi amici nella medesima situazione diretti a Washington per cercare una risposta dopo aver visto una pubblicità, c'è  quella poetica dei matti e degli squilibrati alla riscossa che ha animato anche i suoi lavori successivi. Soprattutto c'è quella capacità tipica di David O. Russell di lavorare sul sentimentalismo tradizionale (quello delle strutture classiche, dei grandi baci finali) con rinnovata energia, come se non fosse mai un espediente abusato.

Uno dei motori principali di Accidental Love è Jessica Biel al massimo della sua forma, catturata da David O. Russell prima che i film di Gary Marshall e una serie lunghissima di parti comprimarie ne fiaccassero la voglia di recitare e valorizzata al massimo. Nei panni della cameriera su pattini a rotelle che si becca il chiodo in testa nel momento in cui il suo fidanzato di sempre la chiede in sposa, coniuga meglio di sempre leggerezza e sensualità. Vestita sempre come una ragazza anni '50, casa e chiesa, ma capace di far passare nelle pieghe di un look castigato la potenza di un corpo fuori dal normale (spesso Russell la inquadra da lontano, a figura intera, per metterne in evidenza le gambe), è una furia sorridente capace di schiacciare sia James Marsden che Jake Gyllenhaal. Un tornado indottrinato dalla televisione e vittima di qualsiasi propaganda con una dolcezza quasi preoccupante.

La storia di Accidental Love è animata da quell'idea di rivincita dei cretini alla base anche di Il lato positivo, eppure tutto è mostrato attraverso uno sguardo molto più leggero e spensierato, privo della gravitas del film con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence. Il piccolo gruppo di freak di Accidental Love (che interagiscono sempre tutti nelle stesse stanze o negli stessi ambienti, gli uni ospiti a casa degli altri, mettendo bocca nelle decisioni dei protagonisti come una famiglia allargata) è parente di quelli che vedremo nei film successivi, ne è una versione esasperata e più favolistica, in armonia con il tono paradossale e con i colori sparati del film.
Quel che però distingue realmente il film nella produzione di David O. Russell è probabilmente il tono polemico che viene dal testo di partenza (scritto da Kristin Gore), la maniera aggressiva con la quale impone ai suoi personaggi la meschinità del sistema politico statunitense, le violenze dell'assenza di assistenza sanitaria, il cinismo degli spot elettorali e l'invincibile potere delle alleanze politiche.

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