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23.7.17

Prima di Domani (Before I Fall, 2017)
di Ry Russo Young

Sam ricomincia da capo il cupid day (festività che prelude san Valentino in cui gli innamorati mandano una rosa con una dedica all’oggetto dei loro sentimenti) continuamente. Non sa perché ma ogni volta che il giorno finisce, quando tocca mezzanotte e mezza, si risveglia nel suo letto per ripetere la medesima giornata.
Le amiche, i ragazzi, le ragazze odiate, gli spasimanti imbranati e una grande festa finale sono gli ingredienti che, rivivendo più volte il medesimo giorno, Sam può mescolare. Litigare con qualcuno, rinsaldare il legame con altri, scegliere un percorso invece di un altro per vedere che succede.

Per quanto non si tratti di un remake non ufficiale di Ricomincio da Capo, Prima di Domani utilizza quell’idea del giorno che si ripete per la medesima parabola di miglioramento personale, Sam alla fine del film sarà una persona migliore perché ha potuto fare e rifare e rifare le stesse azioni, vedere la propria vita da così tanti punti diversi da comprendere le ragioni di tutti e così migliorare.
Si conosca o meno il film con Bill Murray in Prima di Domani si avverte la forte mancanza dell’esaltazione. In Ricomincio Da Capo il reporter burbero prima odia poi ama il fatto di vivere sempre lo stesso giorno, c’è in quel film una certa esaltazione nel poter sfruttare tutte le possibilità di quest’incastro, ottenere cose inottenibili, diventare potente, dominare la giornata e la cittadina, esserne in un certo senso il Dio magnanimo o meschino.

Prima di Domani, forse proprio perché visto dalla prospettiva di un’adolescente, ovvero la categoria che per antonomasia non sa niente e si trova spiazzata di fronte ad ogni evento, non sfrutta mai l’esaltazione dell’incastro ma ne vede solo la componente drammatica, soffre ma inspiegabilmente non utilizza la situazione a proprio vantaggio. Così chiaramente un po’ delle potenzialità dell’idea vanno perdute senza riuscire davvero a sfruttare quel che di altro si potrebbe guadagnare. C’è infatti al centro di tutto una ragazza poco popolare, una freak che tutti (protagonista inclusa) insultano e disprezzano. Sarà lei la persona da scoprire, l’arcano da svelare per poter cambiare qualcosa ma, di nuovo, sarà solo un modo per la protagonista di stare meglio e non di far stare meglio qualcun altro. E non aiuta Zoey Deutch, la protagonista che sembra la figlia che avrebbero potuto avere Julianne Moore e Brad Bird ne avessero mai avuta una, impacciatissima in un ruolo che invece vive tutto intorno agli umori, ai cambiamenti e alle piccole evoluzioni della protagonista

Gentilissimo con ogni singolo personaggio, capace di trovare un momento per lodare ogni singola amica, ogni ragazzo, ogni sfigato e anche la più triste della compagnia, Prima di Domani pretende di coniugare una color correction da Twilight (il primo film della serie), tutta uggiose mattinate, blu e grigi, con una trama condita da ampie dosi di bontà e buoni sentimenti. Lo faceva anche Bill Murray (per tornare all’inizio) ma qui perdendosi tutta la dimensione deistica, si perde anche quell’incredibile senso di pietas e di amore per qualsiasi creatura che Ricomincio Da Capo arrivava, lentamente, a far maturare nel personaggio e nel pubblico.
Focalizzatissima su se stessa, sui suoi rapporti con gli altri e sulla propria purificazione, Sam alla fine vuole bene a tutti ma gli spettatori non possono dire di provare lo stesso sentimento.

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