In Belluscone Franco Maresco aveva scovato l’impresario di neomelodici scalcinati di piazza Ciccio Mira. Lo aveva trovato indagando il sottobosco dei concertini e degli impresari para-televisivi, strumenti nella mani del crimine che li usa per mandare messaggi agli “ospiti dello stato” (carcerati), figure marginali di un’industria dello spettacolo ridicola, di rara piccineria. Mira in particolare è un gioiello di ingenuità, un uomo che è rimasto a quando parlare bene della mafia era una cosa buona, un minuscolo esecutore e imbonitore da fiera per musicisti più ridicoli di lui.
Ora una sua inaspettata iniziativa a favore di Falcone e Borsellino, un concerto di piazza per i due eroi nell’anniversario della morte del secondo, stimola la curiosità e un nuovo documentario. La domanda implicita è: “Perché questo piccolo timorato della mafia che candidamente ammette di non avere niente contro di essa fa qualcosa di simile?” e basta a scatenare il viaggio di La Mafia Non è Più Quella Di Una Volta.
Franco Maresco è la cosa più vicina che abbiamo a Michael Moore, cioè l’unico documentarista che quando viaggia nei suoi mondi li piega al suo sguardo per sottolinearne il grottesco, il ridicolo e la piccineria di tutto. E lo fa con gli strumenti audiovisivi. La sua è una lingua delle immagini fantastica che accosta sempre il bello al brutto per rivedere il senso del primo alla luce del secondo. La fotografia sofisticata è amata tanto quanto le immagini orribili del materiale di repertorio delle tv locali, il grande bianco e nero è usato su paesaggi infami e la materia umana più misera è sempre ripresa con la cura maggiore. Solo il cinema gli può dare dignità mentre lui stesso, con la sua voce, li massacra e ridicolizza. Anche la fotografa Letizia Battaglia, compagnia occasionale di questo viaggio, è oggetto di scherno continuo (solo che lei ricambia).
Ignoranti oltre ogni possibile idea (adulti che non sanno né leggere né scrivere, figuriamoci parlare), i piccoli protagonisti di Maresco sono in balìa dell’unico potere esistente nelle loro terre, ne sono terrorizzati e per questo sono ben disposti anche a rendersi ridicoli, mettere in giro voci sulla propria latente pazzia e all’occorrenza fingersi matti. L’indagine sulle radici di questo strano concerto seguono l’organizzazione e poi la serata, il disprezzo di tutti i locali, la diffidenza degli “artisti” di fronte al tema, la fatica per dire anche solo “Abbasso la mafia” e l’incredulità di tutti sul fatto che venga proposta una frase simile.
E non mancano i fenomeni da baraccone che si esibiscono, la cattiveria di Ciccio Mira che sfrutta malati di mente per fare un po’ di soldi (il migliore dice di essere uscito dal coma vedendo in sogno Falcone e Borsellino che gli hanno detto di cantare ma poi è contrarissimo a pronunciarsi contro la mafia), è oro nelle mani di Maresco che sguazza nell’inarrivabile abisso degli ultimi.
Franco Maresco ancora una volta lavora sottilmente sulla nostra repulsione e il nostro facile disprezzo per quel mondo marginale e per quella mentalità. Eppure lui che con queste persone è durissimo, che li tormenta di domande, che fa di tutto per esporne l’ignoranza ed umiliarli, rimane sempre dalla loro parte. Riesce a mettere lo spettatore in una strana posizione, lo schiaccia tra disprezzo e compassione costringendolo a schierarsi invece che ignorare quelle situazioni. Mascherandosi da carnefice esalta la piccineria di questi codardi miseri, che tuttavia gridano la loro umanità dalle periferie del mondo.
Post più popolari
-
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (id., 2017)
di Martin McDonaghCONCORSO MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA C’è stato un fatto efferato, una ragazza è stata bruciata e violentata, ma a quanto pare non si... -
Questo secondo adattamento per il cinema della serie tv Charlie’s Angels (ma terzo film perché il primo adattamento del 2000 ebbe un seque...
-
POSTATO SU Il poliziesco moderno sta cambiando e in linea evolutiva sta diventando il proseguimento del western. Per forzare un po' si p...
-
Non ho mai amato particolarmente i film di D'Alatri , benchè gli riconosca una cera abilità non mi sono mai lasciato affascinare nè dai ...
-
POSTATO SU FUORI CONCORSO FESTIVAL DEL FILM DI ROMA 2009 Raramente ho visto un finale simile, così appropriato, devastante e significativo....
-
Hancock (id., 2008)
di Peter BergPOSTATO SU Hancock scivola via come acqua fresca. Messo in scena in maniera ineccepibile da Peter Berg (regista che guadagna sempre più c... -
PANORAMA BERLINALE 2013 PUBBLICATO SU Gli attivisti di oggi non stanno per strada, stanno su internet. Simon Klose ha seguito nei 5...
-
Vendicami (Vengeance, 2009)
di Johnnie ToPOSTATO SU Ci sono due cose di cui a Johnnie To pare non fregare niente: la plausibilità e la ripetitività. E per entrambe va stimato. Poco... -
E invece non è troppo una cretinata. Che poi uno ha sempre i pregiudizi per questi film che hanno tutti la medesima struttura applicata a co...
-
POSTATO SU Che io poi ad un certo punto mi ci ero anche appassionato alla saga di Harry Potter. Non avendo letto i libri in alcuni film son...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.
Nessun commento:
Posta un commento