La saga di Terminator è una delle più confuse e incasinate tra le molte di cui siamo testimoni, sembra prendere una direzione diversa ad ogni film, viene continuamente chiusa e riaperta, uccisa e rianimata fino ad essere uno zombie che ad ogni risveglio è sempre più la parvenza di quel che era in vita. Terminator - Destino oscuro è l’ultima incarnazione e riparte da Terminator 2 - Il giorno del giudizio, cancellando tutto quello che è stato raccontato nei film successivi. È un reboot del terzo sequel. O un refresh del franchise. O un sidequel della saga.
Non è però la sua collocazione nel franchise il problema, assolutamente, un film è un film a prescindere da cosa segua o dal numero che gli si può mettere accanto, abbiamo visto fenomenali “ennesimi” sequel in questi anni e terribili primi capitoli. Il problema di Terminator - Destino oscuro è che è schiacciato dal fan service, sembra aver messo quella missione in cima alle proprie priorità e sembra terrorizzato dall’essere autonomo. Tim Miller, che aveva diretto Deadpool, è tutto concentrato nel compiacere lo spettatore rimettendo in scena le frasi e i momenti di successo della saga, come se quello fosse il dovere della sua opera. L’ammiccamento è continuo e anche poco fantasioso (“I’ll be back” viene rimescolato e ritirato fuori almeno 3 volte!).
La storia sembra scritta per rispondere ad una serie di domande superflue come: “Cosa accade ad un Terminator quando completa una missione? Come continua a vivere nel passato?” oppure “Sconfitto Skynet non abbiamo creato altre intelligenze artificiali?”. Tutto ci porta alla ripetizione delle dinamiche del primo e secondo film, con due terminator mandati dal futuro, uno per uccidere e uno per proteggere, più i grandi vecchi (Linda Hamilton e Arnold Schwarzenegger) che si uniscono alla festa come consulenti esterni. Il nemico è simile al T-1000 con un twist che ne aumenti la pericolosità (e diminuisca l’originalità). 
I personaggi sono quindi divisi in un parte che rappresenta la vecchia saga e una parte che rappresenta quella nuova, entrambe sembrano mancare il punto e invece che rilanciare il fascino dei film di Cameron lo distruggono. La nuova donna braccata e la nuova ragazza mandata a proteggerla (stavolta un umano potenziato da parti robotiche) ribaltano il gender per affermare che una donna non conta solo perché deve mettere al mondo un uomo, e nel fare questo dimostrano di non capire quanto femminismo ci fosse in Terminator 1 e 2, quanta affermazione di girl power Cameron avesse iniettato in quella storia. Che l’obiettivo sia salvare un uomo non è in contrasto con il femminismo, tanto quanto il classico eroe maschile che salva la donna non è certo femminista.
Dall’altra parte Linda Hamilton e Schwarzenegger portano avanti quel costante processo di umanizzazione del T-800 che in Terminator 2 era uno scherzo di John Connor e alla fine piccolo espediente di commozione, ma è poi diventata con il tempo sempre più una presenza ingombrante e quasi una vergogna, uno stravolgimento completo di un personaggio che è diventato memorabile in un’altra maniera.
Post più popolari
- 
GIFFONI FILM FESTIVAL CONCORSO (+16) Uccidono, urlano, marciano, conquistano e violentano. Hanno tra gli 8 e i 17 anni, sono i ragazzi solda...
- 
Ogni anno si tengono le selezioni per il premio Loebner, dal nome dell'imprenditore americano che l'ha fondato 16 anni fa. Si tratta...
- 
Joss Whedon chiarisce in una lunga intervista i termini del successo monetario di Dr. Horrible Sing-along Blog , quanto ci sia di vero su q...
- 
Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (id., 2017)
 di Martin McDonaghCONCORSO MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA C’è stato un fatto efferato, una ragazza è stata bruciata e violentata, ma a quanto pare non si...
- 
La Disney fa la Disney, questo l'abbiamo capito e Bolt conferma la tendenza. Il nuovo film in CG di quelli che una volta erano i re inc...
- 
Elvis & Nixon (id., 2016)
 di Liza JohnsonChe Kevin Spacey sia un attore fuori dal comune, superiore alla media e sostanzialmente differente dagli altri, uno a cui non si applican...
- 
Non l'ho mai fatto ma mi espongo ora per tre blog di cinema che mi piacerebbe vedere nella cinebloggers connection (ma ora che ci penso...
- 
Ciao, sono gparker e anche io leggo e compro i volumi di Lui
- 
Come molti già sanno Gabriele Muccino sta ultimando il suo primo film hollywoodiano The Pursuit Of Happiness con Will Smith , mentre hanno...
- 
POSTATO SU Capita raramente di avere la precisa percezione di essere di fronte al capolavoro dell'anno già prima che il film sia finito...
Archivio
Template modificato con il sudore della fronte da Gabriele Niola.






 
 

Nessun commento:
Posta un commento